LA LOGISTICA COME CARTA VINCENTE
In un momento in cui il leitmotiv sembra essere quello della spending review, rendere i magazzini più efficienti può costituire una carta vincente e una risorsa inesplorata delle nostre imprese. Per questo, Global Service Commerciale, dealer Cat® Lift Trucks per le province di Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna e Forlì-Cesena, ha predisposto una strategia specifica offrendo un servizio completo che include, oltre alla vendita e al noleggio di carrelli nuovi e usati, alle scaffalature industriali, alle coperture mobili e fisse e alle chiusure industriali, anche l’assistenza sui carrelli elevatori di tutte le marche, grazie a tecnici qualificati, furgoni attrezzati e officine specializzate sul territorio dell’Emilia Romagna, che si arricchisce dell’esperienza di un nuovo protagonista nel settore…
Per dare un servizio ancora più efficiente e tempestivo anche in Romagna, in settembre scorso abbiamo avviato la collaborazione con Luda Service Srl, officina autorizzata Cat® Lift Trucks nella sede di Bagnacavallo, che ha una lunga esperienza nel settore e dispone anche delle migliori marche della nautica con gommoni, barche, fuoribordo e servizi di alta qualità.
Da sempre ci avvaliamo dei migliori prodotti per il material handling di Cat® Lift Trucks, che non a caso è stata premiata più volte dalla Fork Lift Truck Association, la più importante Federazione per il settore dei carrelli elevatori in Europa. Anche per questo abbiamo presentato la nuova gamma di prodotti Caterpillar predisponendo per l’occasione un Carrell Trophy con tanto di giuria e premiazione.
Pertanto, se per una movimentazione ottimale delle merci è importante valutare la giusta tipologia e il corretto dimensionamento delle scaffalature industriali nella fase di progettazione globale del magazzino, integrarlo con l’utilizzo di un efficiente carrello costituisce un dispositivo efficace anche sui costi aziendali e sul servizio al cliente.
Qual è lo stato di salute del settore logistico in Emilia Romagna?
Abbiamo pensato di potenziare l’offerta in Romagna perché in questo momento è il territorio di maggiore sviluppo, mentre nelle province di Modena e Ferrara si fanno i conti con i danni causati dal terremoto. La provincia di Bologna registra un calo notevole nel settore manifatturiero, che, a differenza di alcuni anni fa, è stagnante. La grande industria non investe più e quella che resta operativa è monopolizzata. La risorsa del tessuto produttivo bolognese è sempre stata costituita dalle piccole e medie imprese e dal piccolo artigiano, settori che pagano maggiormente le conseguenze della generale indifferenza maturata negli ultimi anni verso le esigenze della produzione, in particolare proprio di quella delle realtà piccole e medie. In questo momento, il piccolo artigiano, che era il nostro cliente principale per i carrelli elevatori, tende a rimandare l’acquisto di nuove attrezzature perché non ha più prospettive e, se deve fare un investimento, non lo fa e, quando lo fa, non è finanziato. Anche il settore noleggio registra una notevole flessione. Le multinazionali del settore che operano in Italia risentono in misura minore di questo calo, perché sono più interessate ad acquisire importanti quote di mercato, mentre non è prioritario il business finale. La grande distribuzione offre sistemi finanziari importanti, rispetto a cui non può concorrere il corrispondente competitor privato.
Quali sono le esigenze specifiche che rileva nel settore manifatturiero?
L’artigiano con cinque dipendenti normalmente utilizza uno o due carrelli. Una volta, quando l’azienda andava bene, si vantava di avere in casa sempre l’ultimo modello di carrello. Oggi, ci chiede piccole riparazioni, aspettando che si creino le condizioni per cambiare quello che non funziona.
Nel settore edile, i piccoli magazzini, per esempio, hanno ridotto di molto l’attività. Professionalità come quella del piccolo tornitore o del saldatore sono sempre meno richieste. Anche le grandi aziende, che in passato si avvalevano di questi terzisti, tendono a formare il proprio organico a questo lavoro specializzato oppure delocalizzano. L’indotto degli artigiani, che ha costituito la base della nostra economia e delle nostre imprese, sta scomparendo. Simultaneamente, i giovani non vengono formati a questi mestieri perché non ci sono artigiani e piccole imprese che possano formarli. È una carenza problematica per le nostre imprese, che producevano con l’apporto prezioso di quel tessuto.