CRITICITÀ E NOVITÀ NELLA SICUREZZA SUL LAVORO
La prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro così come le problematiche inerenti l’ambiente e la gestione aziendale sono temi che negli ultimi anni hanno assunto un’importanza determinante per le imprese. Anche per questo periodicamente sono emanate nuove normative in materia, che recepiscono direttive europee sempre più dettagliate. Quali sono le novità nel settore?
La novità straordinaria è che non ci sono novità, perché le aziende stanno attraversando un momento difficilissimo. Recentemente, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, ha affermato che le aziende devono avere il coraggio d’investire. Mi chiedo con quali soldi. La consulenza che noi facciamo per la sicurezza sul lavoro, per la normativa antincendio, per l’ambiente e per la messa a norma globale dell’azienda è obbligatoria e, nonostante la normativa sia sempre più dettagliata con conseguente aumento delle problematiche nell’applicazione e dei costi che comporta, molte aziende assumono il rischio d’incorrere in sanzioni pesantissime non adeguandosi nei tempi prestabiliti. Simultaneamente, assistiamo al fenomeno dei consulenti improvvisati, che approfittano dell’esigenza di costante aggiornamento per presentare offerte al ribasso. Questo lavoro esige invece molti anni di esperienza, tecnica, burocratica e anche relazionale con le istituzioni, soprattutto se pensiamo che, a fronte di un’ispezione, di una verifica o di un controllo, gli organi di competenza entrano nel merito dell’organizzazione e della gestione interne, esaminando i documenti e sanzionando penalmente eventuali carenze. Pertanto, è insostenibile che si possa tutelare un’azienda con consulenze che costano poche centinaia di euro. Hanno sollevato il problema anche il procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, e il responsabile nazionale degli ispettori delle Asl e della medicina del lavoro, sollecitando di fare molta attenzione a chi si propone in questo modo e soprattutto a chi vende la consulenza via internet, che spesso è redatta con la modalità del “copia e incolla”.
Quanto incide sul bilancio di un’azienda attenersi alle normative sulla sicurezza e l’ambiente?
In alcuni casi è sufficiente accompagnare le aziende in un perfezionamento, perché hanno già messo in atto sistemi di gestione dell’ambiente e della qualità di alto livello, con un’ottima organizzazione interna. Se l’azienda è pronta, l’adeguamento alle normative incide per qualche migliaio di euro l’anno. Se invece la cultura della sicurezza e della formazione sono ancora carenti, gli investimenti sono più consistenti. Purtroppo, spesso gli slanci degli imprenditori verso la trasformazione della loro azienda vengono mortificati dall’eccesso di tassazione e sindacalizzazione che regna nel nostro paese, dove, per di più, la legge non è applicata in maniera univoca: non solo fra una regione e l’altra, ma persino fra una città e l’altra, notiamo differenze applicative e sanzionatorie. Mentre in alcune regioni vengono volutamente ignorati casi di gravi inadempimenti, in altre, come l’Emilia Romagna per esempio, i controlli sono molto rigidi, puntigliosi e punitivi, tanto che spesso dobbiamo sperare nel buon senso degli ispettori. A volte è imbarazzante segnalare ai nostri clienti l’adempimento di nuovi ulteriori oneri, soprattutto in un momento così difficile. Il rischio è che, in seguito all’inasprimento delle sanzioni, qualche azienda sia costretta a chiudere o a cedere l’attività, com’è avvenuto in questi anni.
Quali sono i vostri progetti futuri?
I progetti sono tanti. Fra i prioritari c’è quello di sviluppare in Romania l’attività per l’importazione e l’esportazione dei rottami di ferro e rifiuti Raee (rifiuti da apparecchiature elettroniche come gli elettrodomestici). Siamo giunti a formulare il progetto dopo quattro anni di studio perché è un lavoro molto complesso, non solo dal punto di vista della documentazione che richiede, ma anche per selezionare clienti e fornitori.
Un altro progetto punta invece al recupero dell’acciaio, valorizzando le possibilità del suo utilizzo. Con un’imprenditrice nel settore dei metalli in Campania avvieremo un progetto di valorizzazione dell’artigianato made in Italy con la produzione di mobili di lusso lavorati con l’acciaio.
Infine, con quattro giovani, fra cui mio figlio, è allo studio un programma per ampliare le competenze di Csai con un progetto di gestione economica e strategica per il risanamento delle aziende. Il progetto propone un sistema di gestione integrato che va dal tecnico, all’amministrativo, all’operativo, all’organizzativo con la finalità di favorire un sistema di gestione migliorativo per l’azienda, dal punto di vista qualitativo, ma anche economico.
Non a caso ho sempre definito il consulente come colui che prende per mano l’azienda, aiutandola a risolvere i problemi, soprattutto cercando di non farla incorrere in sanzioni e aiutandola a ridurre al massimo i costi.