LA CIFRA DELLA GIOIELLERIA ITALIANA

Qualifiche dell'autore: 
titolare della gioielleria Natale Fontana Gioielli, Bologna

Fondata nel 1909, in via Indipendenza 15 a Bologna, l’antica gioielleria-orologeria Natale Fontana Gioielli attualmente ha la sede principale in via Rizzoli 1/2A ed è inserita nell’Albo delle Botteghe Storiche per l’originale architettura dei primi del ‘900, autentico monumento storico del liberty in Emilia Romagna, realizzato dall’architetto e pittore Paolo Sironi – tuttora vincolato dalla Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali, anche nei suoi arredi interni, e menzionato nelle guide del liberty –, che i proprietari, Giorgio Sinigaglia e Pia Semeghini, hanno recuperato con un attento restauro conservativo globale, restituendolo all’originaria planimetria…

Il centro storico di Bologna è molto cambiato negli ultimi decenni, anche per questo abbiamo dislocato l’originaria sede principale di via Indipendenza. Quest’ultima, infatti, fino alla metà del ‘900 era una via commerciale di alto livello e rappresentava la vetrina del made in Italy. Un esempio ne era il celebre negozio Minarelli (si veda il numero 45 della “Città del secondo rinascimento”, pag. 47), gestito dalla famiglia Tomba, ma, con l’avvento delle multinazionali dell’abbigliamento confezionato per grandi magazzini, negli ultimi anni ha perso molto del suo fascino elegante garantito dalle rinomate botteghe artigiane bolognesi.

Dal canto nostro, abbiamo sempre puntato a un’offerta commerciale specifica, con case di produzione di gioielleria e orologeria di alta gamma. Il nostro contributo è stato quindi nell’investimento con risorse proprie non soltanto in ambito architettonico, ma anche nella tradizionale eccellenza culturale e commerciale italiana. 

Se ciascuno fa la sua parte, la città è valorizzata, ma l’amministrazione dovrebbe incentivare l’apporto del singolo. 

Invece, accade che nelle vie più importanti dei centri storici italiani si sono installate multinazionali che hanno la possibilità di pagare affitti rilevanti, proibitivi per i piccoli negozi di proprietà, che devono confrontarsi anche con una logica di “orario continuato” che parcellizza in asettici turn over l’assunzione di nuovi dipendenti. Inoltre, a Bologna, è stata attuata una politica deflattiva del centro, abbandonato a se stesso anche nella manutenzione delle strade e dei portici, che ha favorito l’apertura di grandi centri commerciali iperserviti di tutto, compresi i parcheggi e le strade d’accesso, nelle periferie della città e oltre. In questi anni abbiamo assistito alla chiusura dei piccoli negozi, sostituiti da innumerevoli filiali di banche e dai grandi magazzini di gruppi commerciali nazionali e esteri. I piani regolatori sono rimasti invariati rispetto alle nuove esigenze di vita, a differenza delle altre città europee, che invece hanno investito anche in moderne metropolitane. Quello che ha impedito a Bologna di procedere in questa direzione non è stato il problema della stratificazione: Roma è la città più stratificata del mondo, eppure è dotata di un’efficiente metropolitana. La metropolitana avrebbe costituito anzi un’occasione per fare piccole soste da cui poter ammirare i reperti storici della città. Così era stato concepito il sottopassaggio di via Rizzoli, che invece è stato lasciato all’incuria. 

La cifra di Bologna è sempre stato il centro storico e i commercianti e gli artigiani non a caso hanno sempre investito in proprio per manutenerlo. Notevole è il caso di Apple, che ha inaugurato il suo più importante store in una palazzina di via Rizzoli, pagando alti affitti e rimanendo l’unico Apple Store privo di parcheggio.

Lei che ospita gioielli unici nel suo negozio “gioiello”, ha notato una differenza tra la produzione di aziende italiane e straniere?

Le aziende di gioielli nel mondo sono per l’80 per cento italiane. Pomellato, ad esempio, ha sottolineato il gioiello come qualcosa di prezioso e quotidiano da indossare come un abito. Questa è la specificità dell’Italia, dove il modo di servire ciascun cliente si rifà alla tradizione sartoriale. Inoltre, la cura che segue all’acquisto contribuisce a mantenere il rapporto addirittura per generazioni. Abbiamo seguito i nostri clienti nei momenti più importanti della loro vita, che hanno voluto suggellare con i nostri gioielli. Natale Fontana Gioielli presenta, infatti, proposte ideate da me personalmente in collaborazione con il cliente e con il contributo di un’equipe di artigiani nel nostro laboratorio su disegno esclusivo.

Come valorizzare la gioielleria italiana?

Non è possibile competere sulla quantità, soprattutto con i ritmi di produzione di paesi come la Cina. L’Italia deve puntare alla creatività e alla qualità assoluta, non a caso i cinesi tentano di ripetere il nostro stile. In questo senso la pubblicità è fondamentale per valorizzare l’unicità dei nostri manufatti, che altrimenti scomparirebbero nell’anonimato della standardizzazione diffusa. Chi ha capito questo ha fatto del suo prodotto un marchio di qualità. Operare in questa direzione è vincente. Inoltre, è importante che l’accoglienza del cliente sia all’altezza della qualità che si propone. Il valore del gioiello italiano dipende anche da questa cultura.