CRAMARO: FOTOVOLTAICO E MICROEOLICO PER IL PRIMO BIOPARCO ENERGETICO
All’obiettivo stabilito dall’Unione Europea di sostituire entro il 2020 il 20 per cento dei combustibili derivati dal petrolio con fonti energetiche alternative Cramaro Italia sta rispondendo da diversi anni, da quando ha avviato il programma Energy, che l’ha vista impegnata in un crescendo di progetti e realizzazioni su larga scala nei diversi settori del fotovoltaico: dagli impianti classici sui tetti a quelli su strutture per parcheggio a quelli su serre agricole e persino su pensiline dei distributori carburanti di cui realizza l’intera struttura. Può fare qualche esempio?
Tra i numerosi impianti installati su strutture adibite a parcheggio auto, spiccano quello di Modena Fiere, con potenza installata di circa 1 Mwp che, con i suoi 7.000 mq coperti dai moduli fotovoltaici, ospita circa 500 posti auto, e quello realizzato a Monza per conto di Edison Energie, con potenza installata di 1,4 Mwp, che copre circa 700 posti auto aziendali.
L’intuizione di coprire aree parcheggio delle fiere, dei centri commerciali e dei parchi gioco è stata vincente e s’integra perfettamente con le linee guida del nuovo Conto Energia. Ma un altro segmento divenuto nostro fiore all’occhiello è rappresentato dalle serre agricole fotovoltaiche. Le imprese agricole rappresentano un nodo centrale per lo sviluppo fotovoltaico nel nostro paese, soprattutto se pensiamo alla loro grande disponibilità di terreni, che hanno la necessità di essere sempre esposti al sole. Proprio per questo, abbiamo creato una linea di produzione specifica per serre, la Solar Garden, che lo scorso anno ha installato impianti su serre per circa 16 Mw e nel 2011 finora ha aperto cantieri per 14 Mw.
Dall’anno scorso inoltre siete diventati fornitori in esclusiva di Enel.si, la controllata di Enel Green Power, per tutti i parcheggi e serre fotovoltaici in Italia e nel mondo, un impegno molto importante.
E qual è la novità che avete presentato quest’anno alla dodicesima edizione della Solarexpo (Verona, 4-6 maggio 2011), la più importante mostra-convegno internazionale nel nostro paese, dedicata alla sostenibilità energetica e alla green economy?
Nel nostro stand abbiamo esposto un prototipo di serra e di stalla fotovoltaica con abbinamento del microeolico. Questo progetto verrà realizzato su larga scala entro l’anno a Olbia, in Sardegna, dove stiamo costruendo il primo bio parco energetico: oltre alle serre fotovoltaiche con microeolico, nel parco sarà avviata la coltivazione di alghe e saranno costruite stalle fotovoltaiche, che non solo saranno alimentate tramite un impianto che combina fotovoltaico e microeolico, ma la raccolta dei reflui che provengono dagli scarti dei loro animali serviranno per alimentare una centrale a biogas. Il primo obiettivo importante da raggiungere sarà il ciclo continuo chiuso: il CO2 prodotto dal sistema biomassa, anziché essere scartato, servirà a far crescere le alghe e nella zona delle stalle in cui si farà la raccolta dei reflui animali, l’energia termica non verrà dispersa, ma sarà ceduta, tramite un sistema di teleriscaldamento, a un vicino ospedale. Ci sono già alcune aziende che hanno manifestato l’interesse a partecipare al progetto e anche enti pubblici fra cui l’Università di Cagliari. In fiera il progetto ha raccolto molti consensi e abbiamo realizzato quattro progetti di questo tipo di dimensioni minori, già funzionanti, che è possibile visitare per rendersi conto del ridotto impatto ambientale, considerando che sfruttano lo spazio in modo ottimale.
Voi avete sempre avuto l’obiettivo di crescere rispettando gli equilibri dell’ambiente e della natura…
Abbiamo brevettato la prima serra foto-eolica per ottimizzare tutta l’energia che la natura ci permette di avere in uno stesso sito dal sole e dal vento insieme. In particolare, riusciamo a ottenere una potenza maggiore rispetto a quella delle serre classiche, perché possiamo costruire serre più piccole, dando una luminosità interna più intensa e facendo in modo che la perdita di energia elettrica conseguente alle minori dimensioni della struttura venga compensata dal microeolico. Inoltre, il microeolico in questo caso ha costi minori rispetto all’eolico classico, perché sfrutta la struttura della serra. Un ulteriore vantaggio del microeolico sta nel fatto che, essendo leggero e di dimensioni ridotte, non solo può essere sopportato tranquillamente dalla struttura della serra, ma non richiede alcun tipo di autorizzazione, come recita il D.L. 115/08: “L’installazione di generatori eolici dal diametro massimo di 1 metro e un’altezza complessiva di 1,5 metri sono assimilati a un intervento di manutenzione ordinaria, quindi non sono richieste autorizzazioni di alcun tipo”.
Eppure, per quanto sembri solo un piccolo aiuto, specialmente in zone ventose come la Sardegna, il microeolico può essere di grande utilità per aumentare l’energia da fonti rinnovabili e contribuire così a quello che dovrebbe essere ormai l’obiettivo primario di tutti gli abitanti del pianeta.