L'OROLOGIO PER IL TEMPO DELL'AVVENIRE

Qualifiche dell'autore: 
Officina Meccanica Bartoli, Modena

A cinquant’anni dalla sua nascita, l’Officina Meccanica Bartoli ha inaugurato letteralmente un altro tempo, non più standard, non più limitato a misurare lo scorrere delle ore, dei minuti e dei secondi, ma il tempo dell’avvenire che è nell’attuale, il tempo infinito che procede dal fare e si scrive in Zed-Time Watch, frutto della mano di Diego Zoboli, che dalla famiglia come traccia viaggia in direzione dell’unicità; un orologio artigianale lavorato dal pieno singolarmente nella storica Officina, che lascia a ciascuno ampia possibilità di scegliere il proprio stile e di cambiarlo a seconda dell’abbigliamento, anche nella stessa giornata, acquistando accessori sostituibili. Ma a questo punto capiamo quanto sia riduttivo definire Zed-Time Watch un orologio…
Assolutamente riduttivo in quanto dentro questo oggetto ci sono le giornate in cui mio nonno m’insegnava ad attrezzare le macchine, la mia passione per la filosofia e la conoscenza, la necessità espressiva e, come per uno scrittore, quella di riordinare me stesso e di pormi in divenire nella vita. In Zed-Time Watch si combinano cinquant’anni di tradizione nelle lavorazioni meccaniche di alta precisione – al servizio di importanti aziende del settore che chiedevano tecnologie all’avanguardia e personale altamente qualificato, per far fronte alle esigenze più complesse, nonché per la realizzazione di piccole e medie serie, prototipi, oggetti di design e particolari per l’industria orologiera – con l’invenzione che nasce dalla necessità di aguzzare l’ingegno, in un momento in cui, soprattutto in seguito alla crisi che ha investito il pianeta, è venuto a mancare il lavoro e la politica economico-industriale ha fortemente compromesso e in molti casi distrutto piccole aziende come la nostra che in passato basavano il proprio fatturato solo su commesse esterne e non sullo sviluppo e la vendita di prodotti propri. Ecco perché possiamo dire che Zed-Time Watch in realtà racchiude in sé la nostra storia, la nostra memoria di esperienza tecnica e artigianale, ma anche l’avvenire, il tempo in atto, che non può aspettare: non possiamo più aspettare che ci sia la ripresa e che i ritmi degli ordini tornino a essere come prima, nulla sarà più come prima.
In effetti, è questa la vera politica industriale che dovrebbe seguire il nostro paese, la valorizzazione del suo patrimonio culturale, artistico, artigianale e imprenditoriale, se pensiamo che le nostre opere d’arte e i nostri monumenti rappresentano l’ottanta per cento del patrimonio mondiale…
Le piccole imprese in Italia sono una realtà autentica e straordinaria, che riesce a convogliare in questo terzo millennio un background culturale e materiale nell’arte del fare, di cui ben pochi paesi dispongono. Purtroppo, in passato è prevalsa la ricerca della facilità, che puntava a ottenere il massimo con il minimo sforzo.
Per questo motivo, anche i governi hanno sempre strizzato l’occhio alle grandi aziende, che sono gestibili secondo canoni standard, quindi con maggiore facilità.
Di conseguenza, mentre gli artigiani e le piccole imprese hanno sempre dovuto fare affidamento su loro stessi, aziende come la Fiat, tanto per fare un nome a caso, hanno sempre avanzato un subdolo ricatto sia verso lo stato sia verso i lavoratori e tutti siamo stati costretti a pagare la cattiva gestione di una ditta privata. Questo, per giunta, senza tutelare in alcun modo le piccole e medie imprese, che in Italia rappresentano il 98,5 per cento dell’attività produttiva, e senza nessun interesse per il territorio, considerando che si spostano a seconda della loro convenienza, licenziando migliaia di persone e cancellando l’indotto cresciuto all’ombra del loro business.
Ma non è detto che le cose debbano andare sempre così, questa può essere l’occasione per le piccole imprese artigiane d’inventare un proprio mercato, magari cercando di capire come valorizzare anni di esperienza e applicarla a campi completamente nuovi. Il vetraio di Murano, per esempio, oltre a creare meravigliosi manufatti, potrà verificare se il suo vetro di altissima qualità possieda proprietà utilizzabili da altre e nuove tecnologie, e così via, confrontandosi con nuove sfide e creando nuovi posti di lavoro. Lo sviluppo esige la ricerca costante per inventare sempre qualcosa di nuovo e di differente. Ecco perché non ho voluto aggiungere un orologio al mercato dell’orologeria, ma creare un prodotto meccanico in cui s’inserisce un orologio, un prodotto con moltissime innovazioni. Nessun canone e nessuno standard, niente di prestabilito o prescritto, ma un continuo divenire.
Possiamo citare una delle innovazioni di Zed-Time Watch?
Sicuramente il fatto di aver reso l’orologio montabile su diversi supporti e non solo sul cinturino, poi le speciali leghe di alluminio con cui gli orologi sono realizzati, estremamente leggere, forti e in un certo senso metafisiche: infatti, tutti i nostri orologi dopo la lavorazione subiscono un processo di ossidazione anodica, un procedimento elettrochimico nel quale l’ossigeno reagisce con gli strati esterni del materiale e, trasformandoli, li rende resistenti alla corrosione, anallergici e li colora ogni volta con tonalità uniche e difficilmente ripetibili, creando quell’alchimia che rende reale lo straordinario ossimoro modenese “Avia Pervia”, un fontanile dal quale sgorgano insieme passato, futuro, tradizione, innovazione, materia e idee e l’invito a non fermarci dinanzi alle difficoltà e a promuovere incessantemente la trasformazione.