UN BOLOGNESE ILLUSTRE: CARLO BORROMEO
Sono grato a Caterina Giannelli, organizzatrice di questa straordinaria serata insieme con il Lions Club Bologna Archiginnasio, di darmi l’opportunità di un saluto a quanti sono convenuti stasera all’Archiginnasio. Le sono grato di leggere queste poche righe, perché la mia voce non sarebbe stata in grado di fare altrettanto. E sono grato agli organizzatori di questo incontro per avere dato a Bologna l’opportunità di scoprire un bolognese illustre come san Carlo Borromeo. Dico scoprire e dico bolognese, perché anche un petroniano doc come me, che qui è nato, che qui ha avuto l’opportunità di studiare e lavorare, era colpevolmente all’oscuro di quanto questa magnifica figura abbia inciso nella nostra città, dando avvio e consistenza a importanti opere, a cominciare dal palazzo che ci ospita stasera. Con Carlo Borromeo, legato pontificio, Bologna ha conosciuto una di quelle straordinarie figure che hanno illuminato il firmamento della nostra storia, sapendo coniugare, nel suo caso, la profondità religiosa con quella culturale, la cura delle anime con quella dell’arte. Un vero uomo del rinascimento, che in poco tempo tanto ha dato a questa città. Con il rammarico che non ci fosse all’epoca un giornale come il nostro a raccontarne il pensiero e le opere.