COME FUNZIONA LA GEOTERMIA

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amministratore di Geosaving S.r.l.

Il caso più emblematico nell’utilizzo della geotermia come fonte di energia rinnovabile è quello dell’Islanda, che basa l’intera sua esistenza energetico-climatica sul naturale equilibrio tra l’acqua calda di profondità e l’atmosfera glaciale esterna, equilibrio sfruttato anche per la produzione di energia elettrica con gli impianti geotermici. In Italia la produzione di energia elettrica dalla geotermia è fortemente concentrata in Toscana, ma il numero di impianti all inclusive da voi realizzati con sonde geotermiche verticali (ottantamila metri negli ultimi tre anni, per la produzione di tremila chilowatt) sta a indicare che è una fonte alternativa sfruttabile nella maggior parte dei contesti territoriali. Che cos’è un impianto geotermico e come funziona?

Sotto la superficie terrestre è disponibile quasi tutta l’energia di cui abbiamo bisogno e un impianto geotermico serve ad approfittarne il più possibile, soprattutto considerando che è gratuita e non inquina. 

La geotermia classica, che sfrutta le anomalie geologiche o vulcanologiche, è utilizzata principalmente per la produzione di energia elettrica e le acque termali. 

Quella a “bassa entalpia”, invece, sfrutta il sottosuolo come serbatoio termico dal quale estrarre calore durante la stagione invernale e al quale cederne durante la stagione estiva. È questa la geotermia con la quale qualsiasi edificio, in qualsiasi luogo della terra – al mare, in montagna, in pianura, in collina, in riva al lago, in città, in campagna – quindi in qualsiasi regione d’Italia, può riscaldarsi e raffrescarsi, invece di usare la classica caldaia d’inverno e il gruppo frigo d’estate.

Sembra incredibile, ma il principio che consente di estrarre calore d’inverno per riscaldare un ambiente, e di cedere calore durante l’estate per raffrescarlo, ossia il fatto che il terreno in profondità mantiene una temperatura quasi costante tutto l’anno, si trova a pochi metri di profondità sotto le nostre case.

Per realizzare lo scambio di calore, l’impianto geotermico utilizza pompe di calore abbinate a sonde geotermiche, che assicurano un alto grado di rendimento sull’arco dell’intera stagione, con un fabbisogno di energia elettrica contenuto rispetto alle prestazioni. Non è neppure necessario un apporto termico esterno (per esempio una caldaia a metano) per coprire le punte invernali. 

La Finanziaria 2008 aveva previsto l’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati da fonti rinnovabili, riconoscendo ai proprietari di immobili un credito d’imposta pari al 55 per cento dell’investimento da recuperarsi in tre anni. Ma come si può calcolare il risparmio di un impianto geotermico in termini di spesa annuale?

Se consideriamo, per esempio, una famiglia di quattro o cinque persone che vive in un appartamento di centocinquanta metri quadrati, posto in un edificio mediamente isolato, la bolletta energetica annuale – per riscaldamento, acqua calda per usi sanitari e acqua fredda per il raffrescamento estivo – varia dai 4500 euro di un impianto alimentato a GPL ai 3800 di uno alimentato a gasolio, ai 2100 per il metano ai soli 800 euro per il geotermico. 

Come calcolate il rapporto tra il fabbisogno energetico di un edificio e la resa dell’impianto da realizzare?

Prima di progettare un impianto, eseguiamo il Ground Response Test, con uno strumento che abbiamo inventato noi: mettiamo in pressione la sonda per sei giorni e poi rilasciamo un documento che certifica la resa energetica del terreno, in base alla quale calcoliamo l’esatto fabbisogno dell’immobile, così com’è strutturato in quel momento, per evitare sprechi da una parte o stress delle sonde dall’altra. 

Per definire il fabbisogno energetico di ciascun edificio facciamo riferimento alla legge 10, che stabilisce le “Norme in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”, tenendo conto della dispersione, dello stato e della qualità degli infissi e di altre caratteristiche dell’edificio. Se il cliente però decide anche di coibentarlo meglio o di cambiare gli infissi, allora occorre eseguire nuovi calcoli. Problema che non si pone per le case di nuova costruzione, perché hanno molte possibilità di sfruttare le tecnologie più moderne: per esempio, installando i riscaldamenti a pavimento, che aumentano ulteriormente il risparmio, poiché funzionano a bassa temperatura. 

Consultando il vostro sito si può avere un’idea della varietà dei vostri clienti. Come sono cambiati nel corso di questi anni?

All’inizio, la maggior parte delle richieste arrivava dai privati, mentre oggi il numero delle imprese edili che si rivolgono a noi è decisamente aumentato, non solo perché è riconosciuta la nostra competenza e la nostra esperienza in un settore così complesso – che comporta una grande preparazione sia a livello tecnico sia a livello normativo – ma anche perché ci si sta rendendo conto che questo tipo di alternativa, soprattutto in un momento di crisi del mercato immobiliare, è un valore aggiunto per un edificio e ne favorisce di gran lunga la vendita.