LA NUVOLA DI CERAMICA

Qualifiche dell'autore: 
architetto (Studio Kengo Kuma & Associates), Giappone

Nelle sue opere in vari paesi si avverte la forte tensione sperimentale che la porta a esplorare le virtù espressive e tecnologiche dei materiali. La Casalgrande Ceramic Cloud è la sua prima opera nel nostro paese e le ha dato modo di esplorare un materiale insolito per un’opera d’arte: la piastrella in ceramica…

Sono molto soddisfatto della realizzazione di questo progetto. Ancora una volta, ho dovuto constatare la qualità dell’abilità tecnica italiana, da una parte, e la qualità della tecnologia italiana, dall’altra. In Italia, l’abilità tecnica fa parte della cultura, ma è la stessa cosa in Giappone, dove l’abilità tecnica è alla base dello sviluppo del paese, un fondamento della nostra cultura. Quando ho incontrato i committenti, sono rimasto molto colpito dal loro amore per l’arte e dal fatto che non contrastasse con il loro livello tecnologico estremamente avanzato.

E mi ritengo anche fortunato perché, lungo la realizzazione, mi sono avvalso dei preziosi consigli di Luigi Alini, docente dell’Università di Catania, e Alfonso Acocella, docente dell’Università di Ferrara, che hanno alle spalle una lunga ricerca sull’abilità tecnica italiana e sulla relazione fra la storia e la moderna tecnologia.

La struttura ha la solidità di un’opera di alta ingegneria, ma la sua realizzazione è stata estremamente delicata e sofisticata. Di solito la piastrella in ceramica è usata come rivestimento su strutture di cemento, ma il cemento è un materiale molto pesante, mentre io volevo creare una struttura che avesse la massima leggerezza. 

Allora, è stato importante lo studio d’ingegneria che è riuscito a progettare un monumento senza cemento, in cui la ceramica è essa stessa struttura. 

Sono state assemblate 1.052 lastre ceramiche di un bianco purissimo – di nove diverse tipologie dimensionali e strettamente collaboranti con la struttura interna in acciaio – che dimostrano le alte capacità strutturali e figurative della ceramica nello spazio tridimensionale.

Con quest’opera, lei propone un monumento non fine a se stesso, ma come parte integrante del paesaggio: il materiale con cui è costruito, la ceramica, è come una tela bianca che, captando la luce nel suo variare durante la giornata o nel corso delle stagioni, dà vita a percezioni e sensazioni differenti…

Un classico monumento è statico, è sempre lo stesso, mentre la Casalgrande Ceramic Cloud è sempre differente, a seconda della situazione, del movimento della luce e del suono: è come una nuvola nel cielo. 

La nuvola nel cielo è in continuo movimento e ci fa capire che tutta la natura è in movimento. 

Anche la Casalgrande Ceramic Cloud vuole essere una nuvola nel cielo.