LAMEPLAST E LE DONNE
A proposito del tema di questo numero del giornale “Le donne, l’arte, l’impresa”, qual è il contributo che le donne hanno dato alle moderne imprese internazionali come quelle del Gruppo Lameplast?
Oltre il 90 per cento delle persone che lavorano nel nostro Gruppo è costituito da donne, con ruoli e funzioni essenziali nei vari settori, anzi, le posizioni chiave sono tutte occupate da donne, il cui contributo è stato fondamentale al nostro sviluppo e alla riuscita delle attività che abbiamo intrapreso dal 1976 a oggi. Un’azienda, per crescere, ha bisogno di confrontarsi costantemente con la trasformazione della società e del mercato e, di conseguenza, di essere sempre sulla cresta dell’onda nell’innovazione, deve riuscire a dare ai clienti risposte che non avrebbero nemmeno immaginato. La collaborazione che si può instaurare con le donne, in un progetto d’impresa che richiede questa grande elasticità e lungimiranza, è veramente straordinaria. Senza voler fare alcuna discriminazione, dobbiamo constatare che l’approccio delle donne all’impresa è molto interessante in questo senso: è costruttivo, forse perché le donne ereditano una cultura della vita, quindi improntata non al consumo ma alla conservazione, un approccio in cui non conta soltanto il quotidiano, ma anche l’avvenire. Questo comporta una capacità di dare il giusto peso alle cose, di non fissarsi su un risultato ottenuto oggi – positivo o negativo che sia – ma di valutarlo in prospettiva di quanto potrà accadere domani. La tendenza a conservare ha anche un altro vantaggio non indifferente: la memoria. Tanto che possiamo dire che le donne rappresentano la memoria dell’azienda: se vogliamo sapere che cosa è accaduto il tal giorno del tal anno, lo chiediamo alle donne, che hanno una memoria fotografica, ricca di dettagli, mentre gli uomini dimenticano più velocemente. Questo forse dipende dal fatto che molte donne sono più costanti e attente e vivono ciascun momento e ciascuna cosa come preziosi, mentre molti uomini spesso fanno come i bambini: cercano sempre un nuovo giocattolo con cui divertirsi, buttando via quello con cui si erano divertiti fino a poco tempo prima. Anche per questo, le donne non si stancano nell’esecuzione di lavori ripetitivi, sembra quasi che per loro siano sempre nuovi. D’altra parte, se pensiamo a una donna che vive l’esperienza della maternità, ci rendiamo conto di quanti sono i gesti che ripete tutti i giorni e che possono sembrare sempre uguali, mentre per lei sono motivo di soddisfazione perché il suo bambino cresce ogni giorno di più proprio in virtù di quei gesti. Forse, anche per questo, le donne sono più allenate al cambiamento, anche quando costa sacrifici. In breve, se le donne non ci fossero, bisognerebbe inventarle…
Molti dei vostri clienti sono fra le più grandi multinazionali dei settori farmaceutico e cosmetico, realtà estremamente attente allo stile del packaging, oltre che alla sua funzionalità. Forse, non è stato secondario l’apporto delle donne nella produzione dei vostri eleganti contenitori, che non a caso hanno vinto ben nove Oscar dell’imballaggio…
Anzi, soprattutto se consideriamo che i prodotti cosmetici vengono utilizzati principalmente dalle donne, nel momento in cui dobbiamo inventare un nuovo contenitore, la loro opinione è sempre determinante all’interno del nostro Gruppo. Anche molti dei nostri prodotti per il settore farmaceutico – come il Flacone per lavanda vaginale con cannula rotativa a 360 gradi, inclinata a 25 gradi, che ha vinto l’Oscar dell’imballaggio nel 1996 – sono diretti al pubblico femminile. Ma, in generale, la sensibilità delle donne aiuta a capire come conferire eleganza e classe a qualsiasi prodotto.
Alla base dello sviluppo della Lameplast, c’è un’enorme inquietudine, che non vi permette mai di accontentarvi degli straordinari risultati raggiunti, forse c’è quella stessa inquietudine che si riscontra negli artisti, che guarda caso sono spesso paragonati alle donne…
Noi siamo sempre in fermento, ogni anno investiamo un milione e mezzo di euro in ricerca e per questo i risultati non tardano ad arrivare: quest’anno al Cosmoprof abbiamo presentato la Iso 13485, la certificazione che ci permette di affiancare con la massima qualità e sicurezza i produttori di dispositivi medici; di recente, abbiamo inaugurato un nuovo sistema di produzione dei contenitori in plastica, con un livello di contaminazione controllata che oggi non ha pari in Europa e prevediamo che nel 2011 la nostra dotazione tecnologica sarà tale da farci acquisire mercati finora inesplorati. La parola d’ordine per noi è sempre stata e sarà “innovare” e per innovare sicuramente occorre anche avere la fantasia degli artisti e – perché no? – delle donne.