IL CONTRIBUTO DELLE DONNE NELL’IMPRESA INTERNAZIONALE
Sono stato invitato a questo convegno per parlare dell’apporto che le donne hanno dato alla riuscita di un’impresa internazionale come la Grani & Partners ed è proprio una curiosa coincidenza, perché venticinque anni fa, quando ho fatto il mio ingresso in azienda, sono stato assunto proprio da una donna, Mirella Bergonzoni, che è tuttora responsabile dell’amministrazione. All’epoca, noi fratelli Grani fummo costretti dalla prematura scomparsa dei nostri zii Lorenzo e Luigi Richeldi a occuparci dell’attività, la Giocoplast Import/Export, nonostante la nostra giovane età. È innegabile tutto ciò che abbiamo appreso da Mirella Bergonzoni, che aveva già allora assunto il destino dell’azienda come se fosse di sua proprietà. Proprio a questo proposito, voglio subito far notare quanto sia forte l’identificazione con l’azienda da parte delle donne: indipendentemente dall’ufficio in cui lavorano, lo gestiscono come se fosse la propria famiglia. D’altra parte, nella nostra cultura, la gestione familiare è compito delle donne, tanto che ne troviamo traccia nel termine matrimonio, che deriva dal latino mater munus: spetta alla donna il compito di tenere in piedi il matrimonio; mentre il patrimonio, pater munus, quindi la produzione di reddito, è compito del padre. Le donne ereditano il senso della gestione, di generazione in generazione, e questo si può constatare nella famiglia come nel monastero e, oggi, nell’impresa.
Il nostro Gruppo, soprattutto in quanto marketing oriented, si avvale molto della particolare sensibilità delle donne. Produciamo articoli sempre nuovi, ispirati alle licenze forti del mercato per realizzare gadget che hanno grande richiesta e sono supportati da spot televisivi, pubblicità su carta stampata e vari media. Con la De Agostini, per esempio, produciamo gli articoli abbinati alle pubblicazioni vendute in edicola. All’interno della nostra struttura, dodici persone si occupano di grafica e marketing e creano i progetti che vengono presentati e concordati con il cliente: ebbene, otto di queste persone sono donne. Una volta decisi, poi, i progetti vengono mandati all’ufficio di Hong Kong, dove i merchandiser, tutte donne, scelgono i fornitori e avviano il ciclo produttivo. La casa madre di Bastiglia e il team di Hong Kong insieme controllano i progetti al fine di fornire articoli di qualità e nei tempi necessari: sia per le promozioni che per le uscite in edicola, non possiamo permetterci di ritardare di un solo giorno. Anche in questa fase, la precisione delle donne è proverbiale, molto del nostro successo è dovuto alla forte componente femminile di entrambe le sedi. Per proseguire con l’elenco degli importanti ruoli ricoperti da donne, al licensing lavorano tre donne e nell’ufficio estero la maggior parte dello staff è costituita da donne. Il ruolo di export manager – responsabile della vendita, tramite la società di Hong Kong, a società esterne al Gruppo – è ricoperto da una donna, Michela Rivolta, figlia di un imprenditore, che parla fluentemente cinese, giapponese, francese e inglese e svolge la sua funzione con un approccio imprenditoriale molto interessante.
Ma, fra le più importanti virtù che possono vantare le donne, ho potuto constatare un’estrema capacità di far comunicare le persone. Erroneamente, a volte, si pensa che le donne siano più deboli e che per questo vadano alla ricerca di compromessi molto più frequentemente degli uomini. Invece, dobbiamo ammettere che la cultura delle donne ha una grande forza: quella di cercare sempre la via migliore e più pacifica per fare e per costruire, anziché per distruggere, pur di mantenere le proprie posizioni. Ne abbiamo diversi esempi nella storia, ma anche nella nostra stessa famiglia, nostra madre è stata fondamentale nell’unione fra noi fratelli. Abbiamo vissuto momenti difficili, in cui il suo ruolo è stato determinante: se uno di noi si rivolgeva a lei perché aveva un problema, lei interveniva affinché venisse affrontato subito e nel modo migliore, evitando che s’ingigantisse. Non dimentichiamo che lo spirito imprenditoriale del Gruppo Grani è nato dalla famiglia Richeldi, da cui proviene la nostra mamma, figlia di Giuseppe Richeldi, ex partigiano, che nel 1948 fu tra gli artefici della fondazione della cooperativa CIAM, poi Unibon, poi Casa Modena e oggi Grandi Salumifici Italiani. Nostra madre ci ha trasmesso il DNA imprenditoriale di famiglia, ma ci ha fatto anche capire che si può fare impresa con umanità, perché nostro nonno era un uomo di grande umanità. Oggi si parla tanto di valori e di etica nell’impresa, ma non sono cose che si possono decidere a tavolino, sono frutto di esperienze di vita e noi siamo fieri di poter dire che nella nostra famiglia le abbiamo vissute.
Nel nostro paese sta crescendo il numero delle donne che hanno un ruolo determinante e, a questo proposito, ritengo che l’attuale presidente di Confindustria sia uno dei migliori che abbiamo avuto negli ultimi anni. In America ormai sono tantissime le donne che hanno ruoli decisivi in posizioni strategiche e sono a capo di grandi aziende. Ma non bisogna sottovalutare l’apporto, magari invisibile ma non per questo meno riconosciuto, che le donne danno quando stanno accanto a uomini importanti, che si confrontano costantemente con loro e ne traggono indicazioni impagabili per la direzione della propria attività.
Nel nostro settore le donne occupano posizioni di spicco, il licensing vanta grandi aziende come Warner e Marvel, in cui le donne hanno il massimo potere decisionale. Non possiamo tuttavia negare che in altri settori le donne fanno ancora fatica a emergere, perché vengono messe in difficoltà. Allora, per concludere, vorrei dire agli imprenditori di questi settori che non sanno ciò che si perdono escludendo le donne, un valore aggiunto inestimabile per la crescita e lo sviluppo della propria impresa, e per questo consiglio loro di cambiare mentalità, prima che sia troppo tardi.