I VANTAGGI DEL FOTOVOLTAICO SUI CAPANNONI INDUSTRIALI
Termal Group, società leader nel settore delle energie rinnovabili, sta costituendo un marchio specifico per una nuova politica di fruizione del fotovoltaico. Di cosa si tratta esattamente?
La grande crisi che ha attanagliato il mondo spinge a cercare nuovi modi per recuperare efficienza e rilanciare l’economia. La rivoluzione energetica, la famosa green economy annunciata da Obama, ormai è considerata un’opportunità in tutto il pianeta. Da diversi anni l’UE sviluppa politiche ambientali per combattere efficacemente i cambiamenti climatici e, con il pacchetto “20/20/20”, approvato il 17 dicembre 2008, si è già impegnata a diminuire le emissioni di gas a effetto serra del 20 per cento rispetto ai livelli del 1990, a ricavare il 20 per cento del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili e a aumentare l’efficienza energetica del 20 per cento entro il 2020.
Il nostro Gruppo si propone di attuare una nuova politica di utilizzo del fotovoltaico con elementi di forte innovazione. Per quanto il fotovoltaico sia una delle principali tecnologie utilizzate nell’economia verde, talvolta può contrastare, con l’urbanistica o con il paesaggio; così come avviene per l’eolico. Per questi motivi, in molteplici occasioni lo stesso partito dei Verdi, che dovrebbe essere invece il più grande estimatore delle energie naturali e rinnovabili, ha agito in forte contrapposizione. Per evitare tali contraddizioni, occorre progettare soluzioni che riducano l’occupazione di grandi estensioni di terreno, al contrario di quanto avvenuto negli ultimi tre anni in Italia, dove l’applicazione del fotovoltaico è stata sviluppata principalmente a terra.
Il progetto che stiamo promuovendo interessa invece una delle più diffuse disponibilità di superficie del nostro territorio, le coperture dei capannoni industriali di varie dimensioni, che gli imprenditori non utilizzano. Per il proprietario dell’immobile, realizzare un impianto solare fotovoltaico è oggi oneroso perché significa trovare finanziamenti che il sistema bancario, in questo momento di forte crisi, eroga con difficoltà. Anzi, appare spesso improponibile chiedere all’imprenditore di scommettere sul fotovoltaico quando ha già assunto impegni economici per la propria azienda. Il supporto bancario include l’investimento energetico nel merito di credito della normale attività aziendale, riducendo di fatto gli spazi creditizi. Ecco perché abbiamo individuato un progetto che offre all’imprenditore proprietario della copertura del capannone, spesso infruttuosa, la possibilità di cedere alla nostra azienda l’utilizzo del diritto di superficie ad esclusivo uso dell’impianto fotovoltaico. Questo è costruito in modo che egli non abbia alcun onere di realizzazione e percepisca una rendita annuale che gli consenta di trarre direttamente vantaggio dallo sfruttamento dell’energia solare, senza impiegare risorse economiche proprie per l’impianto.
Ma c’è un ulteriore aspetto da considerare: dopo vent’anni dall’installazione e dopo avere percepito una rendita senza aver sostenuto alcuna spesa, il proprietario dell’immobile acquisisce automaticamente, e per legge, la proprietà dell’impianto. Con questa nuova politica di applicazione del fotovoltaico, quindi, sono azzerati i rischi e gli oneri burocratici delle installazioni e dell’operazione finanziaria, portando anche un beneficio economico. Verso l’imprenditore che ci consente di usufruire del diritto di superficie del tetto industriale di sua proprietà siamo disponibili anche ad anticipare la rendita ventennale ad avvio del periodo di sfruttamento. Il beneficio è quindi duplice: non solo l’imprenditore ottiene un vantaggio economico finale, con l’acquisto della proprietà dell’impianto al termine del periodo ventennale di utilizzo, ma anche un vantaggio economico immediato per l’anticipo della rendita. L’operazione è interessante, soprattutto se consideriamo che l’imprenditore, attualmente in difficoltà per l’assenza di sostegni finanziari, può così concretizzare un interesse economico di una certa consistenza.
È la prima volta che mettiamo in campo un progetto con questa intensità finanziaria. Per esempio, un capannone di 1000 metri quadrati di superficie può comportare un guadagno tra i 40 e i 50 mila euro, che il proprietario dell’immobile può introitare in coincidenza con l’avvio dell’impianto fotovoltaico.
Questa operazione sarà organizzata da Hinergy Solar Farm, società che abbiamo costituito appositamente. È anche un segnale importante sul fronte occupazionale perché l’iniziativa comporta l’utilizzo di una notevole quantità di manodopera qualificata per l’installazione delle attrezzature sui tetti. Sotto il profilo architettonico e paesaggistico sottolineo che l’impianto sarà completamente integrato con il tetto dello stabile, la cui copertura viene praticamente sostituita. E, se pensiamo che circa il 60 per cento dei tetti che stiamo esaminando sono in eternit, possiamo capire anche la portata del vantaggio ecologico della nostra proposta. Il problema della bonifica sarà risolto senza alcuna spesa per l’imprenditore (in questo caso viene però penalizzata la rendita). Un progetto di questa portata consentirà a Bologna di affermarsi come prima provincia verde d’Italia sotto il profilo dello sfruttamento dell’energia rinnovabile.
È un’altra politica del verde, non necessariamente ambientalista...
La politica del verde intesa esclusivamente come campagna per l’aumento dei parchi e degli alberi nelle città non tiene conto del fatto che nessuno vive in mezzo a un parco; questa logica dimentica che una parte consistente della propria vita è vissuta, in macchina, in casa o sui mezzi di trasporto pubblici. Promuovere una politica del verde vuol dire, allora, modificare i processi produttivi, economici e imprenditoriali, affinché il consumatore finale possa cogliere i medesimi benefici e vantaggi ma con impatti ecologici e ambientali inferiori. Non possiamo pensare che essere verdi significhi rinunciare a riscaldarsi per non consumare energia, in una logica riduttiva anziché di rilancio. Evitare di muoversi in macchina per ridurre l’inquinamento è il criterio spesso adottato dall’amministrazione comunale di Bologna, che pensa di risolvere il problema dell’inquinamento attraverso i divieti alla circolazione anziché per il tramite della promozione di altri modi per muoversi. Il nostro Gruppo si adopera per un’economia, una politica e una società davvero verdi, che consumino meno energia senza rinunce. Innovare la mobilità, piuttosto che vietarla. È la tecnologia che risolve il problema ambientale, senza privazioni. In questo modo l’impresa consente all’utente finale di utilizzare il prodotto, senza provocare danni all’ambiente. Sono convinto che essere verdi oggi sia un vestito molto più adatto all’imprenditore che allo stereotipo di chi agita cartelli di protesta per incitare alla costruzione di nuovi parchi.
L’economia verde è oggi la chiave per risollevare l’intera economia mondiale. Tramite il risparmio di energia si attivano processi di efficienza, riducendo costi e quindi liberando risorse per altri investimenti a vantaggio dell’intero ciclo economico. Un po’ com’è avvenuto durante la rivoluzione informatica.