LAMEPLAST: LO STILE ITALIANO SI AFFERMA IN TUTTO IL MONDO

Qualifiche dell'autore: 
presidente del Gruppo Lameplast

Dalle lavorazioni per conto terzi nel settore delle macchine automatiche, avviata nel 1976, all’invenzione di contenitori monodose e multidose che gli hanno fatto conquistare ben nove Oscar dell’imballaggio, di cui tre mondiali, il Gruppo Lameplast è oggi la realtà industriale più affidabile sui mercati internazionali per il settore cosmetico e quello farmaceutico. E, com’è emerso in altre interviste da lei rilasciate al nostro giornale, gran parte del vostro successo è dovuto al processo d’innovazione che è rimasto costante negli anni, in altre parole, è dovuto al fatto che – avvalendovi di un team di persone che inventa soluzioni vincenti rispetto a ciò che esiste sul mercato – ciascun anno presentate due o tre prodotti nuovi che brevettate a livello mondiale. Questo vi consente di avere il monopolio su un prodotto, il monodose, che ha fatto crescere l’azienda a vari livelli: a partire dal numero delle persone che lavorano per il Gruppo in vari paesi, che ormai sono più di duecento, per arrivare al numero di multinazionali cosmetiche e farmaceutiche che acquistano i vostri contenitori e aspettano di anno in anno le vostre novità, in grado di rendere sempre più semplice e sicuro il loro utilizzo da parte dei clienti finali.

Ma in che modo un Gruppo come il vostro è riuscito a mantenere il proprio stile, che risente della cultura italiana in cui è nato, nell’incontro con paesi che hanno culture completamente differenti?

Nell’approccio a un nuovo paese abbiamo sempre cercato d’inserirci con l’appoggio di un professionista locale che, tramite la conoscenza del territorio, sapesse individuare potenziali aziende clienti, in funzione dei nostri prodotti. È indispensabile capire le effettive esigenze di ciascun paese, verificando sul posto, con l’aiuto degli area manager, che cosa possiamo offrire in risposta. Successivamente, attraverso un’analisi all’interno dell’azienda, riusciamo a stabilire una strategia adatta al nuovo contesto. Con i nostri area manager e con gli agenti plurimandatari, siamo ormai presenti nella quasi totalità dei mercati mondiali. La sfida attuale è nel continuo miglioramento dell’organizzazione, per rispondere al trend di crescita costante del Gruppo. Ormai, dobbiamo iniziare a ragionare nei termini di una multinazionale e, per fare questo, stiamo inserendo persone che hanno maturato pluriennali esperienze di lavoro all’interno di grandi gruppi. Mantenere lo stile italiano non vuol dire mantenere l’approccio dell’azienda piccola e media locale, ma fare in modo che i valori e la cultura che stanno alla base delle nostre produzioni si affermino in tutto il mondo.

D’altra parte, possiamo dire che la prima globalizzazione sia avvenuta proprio nel rinascimento, quando le opere italiane hanno incominciato a essere diffuse in vari paesi…

Sì, il metodo per affermarsi è sempre lo stesso, quello che usano le multinazionali, noi vogliamo impararlo e per questo assumiamo personale con esperienza, perché non possiamo continuare a delegare la globalizzazione agli altri paesi e poi lamentarci che in Italia non esistono grandi realtà industriali.

Un approccio basato sull’apertura e sull’ascolto ha permesso al vostro Gruppo d’inserirsi in vasti mercati. Ma qual è la percezione che gli altri paesi hanno del modo di lavorare italiano?

Le realtà in cui operiamo riconoscono alle aziende italiane grande ingegno e creatività. A volte, però, soprattutto in passato, dovevamo scontrarci con il pregiudizio di un’Italia vista come il paese dell’arte e del divertimento, il bel paese, dove però la serietà e la professionalità sono pressoché assenti. È chiaro che il primo scoglio da affrontare allora diviene quello di costruire la credibilità della propria azienda. Per fortuna, negli ultimi anni, sta diffondendosi gradualmente la consapevolezza che non siamo il paese dipinto dal luogo comune, e che in Italia sono presenti molte piccole e medie imprese in grado di fornire servizi innovativi di qualità. Attualmente, quando stabiliscono un contatto con noi, le aziende sanno già di rapportarsi con un gruppo in grado di rispondere alle loro esigenze, e la professionalità del nostro marchio è fortemente riconosciuta.

Questa percezione estera dello stile italiano sta evolvendosi anche grazie al lavoro di aziende come Lameplast, che nel corso degli anni riescono a dimostrare la propria affidabilità. Quando lo scambio avviene su basi culturali cadono i pregiudizi che potrebbero prestare il fianco alle contrapposizioni. Com’è emerso dal dibattito con Shen Dali, presidente dell’associazione degli scrittori della Cina, in un’ottica d’incontro e non di scontro, si mantiene la particolarità di ciascuna cultura. A questo proposito, come si è instaurato il vostro rapporto con la Cina?

Lo scambio è stato abbastanza fluido e si è dimostrato interessante fin dalle prime fasi. Non si sono manifestate contrapposizioni a causa delle differenze culturali o nel modo di operare. Paesi come la Cina sono in continua ricerca d’innovazione, e noi abbiamo saputo rispondere con un prodotto di qualità, insieme a un ampio servizio. Per diversi anni, siamo stati fornitori dell’esercito cinese, poi, per ragioni estranee al nostro rapporto commerciale, hanno dovuto seguire direttive nazionali diverse.

Il vostro è un esempio dell’impossibilità di chiudersi all’interno di confini fisici e del modo in cui le caratteristiche culturali di ciascun territorio trovano un’integrazione nelle relazioni internazionali. Un tratto vincente, che ha distinto il cervello dell’impresa nella nostra provincia, è l’umiltà dell’imprenditore nell’ascoltare, anziché pensare di avere raggiunto chissà quali obiettivi. Quali sono le nuove sfide per il vostro Gruppo?

Siamo attenti a recepire l’operato delle società più interessanti e ci predisponiamo all’ascolto di ciascuna possibile fonte di notizie e aggiornamenti, sia all’interno che all’esterno dell’azienda, perché, pur avendo raggiunto le mete che ci eravamo proposti nel corso di questi trentaquattro anni, siamo consapevoli che non esistono traguardi definitivi. Il nostro è un viaggio di continua formazione e trasformazione.

L’imprenditore, per la riuscita dell’impresa, deve confrontarsi giornalmente con le proprie maestranze, deve assumere il rischio e mettersi in discussione, cercando di capire cosa si può fare in direzione della qualità assoluta e del miglioramento continuo. Con questi presupposti, stiamo lavorando per arrivare nei prossimi tre anni a divenire uno dei pochi gruppi internazionali di riferimento nel nostro settore, in grado di fornire il massimo per un servizio completo.