UN CASO DI RIUSCITA IN TEMPO DI CRISI
Per celebrare i vent’anni di C.O.C. Farmaceutici – azienda del Gruppo Lameplast che lei preside, uno dei più importanti produttori al mondo nel settore del packaging farmaceutico e cosmetico –, il 26 febbraio, al Castello di Carpi, il Palazzo dei Pio, sono stati tanti gli interventi che hanno fatto seguito alla sua introduzione, testimoniando grande stima nei vostri confronti: dal presidente dell’AFI (Associazione Farmaceutici Industria), Alessandro Rigamonti, a quello di Confindustria Modena, Pietro Ferrari, al sindaco di Carpi, Enrico Campedelli, alla responsabile dell’Istituto Superiore di Sanità, Luciana Gramiccioni, agli esponenti delle maggiori case farmaceutiche e cosmetiche vostre clienti, che hanno ringraziato per il vostro lavoro di trentaquattro anni, nel corso dei quali siete diventati loro partner nella ricerca e sviluppo di soluzioni nuove per le esigenze che si presentavano, addirittura dando spesso una soluzione in anticipo rispetto a quello che il mercato avrebbe richiesto in seguito…
Come abbiamo ascoltato durante la visita guidata al Museo del Castello, che ha preceduto la celebrazione, il rinascimento nel nostro distretto non si è fermato al periodo in cui Niccolò Machiavelli veniva inviato a Carpi come ambasciatore di Firenze, nel 1521: negli ultimi due secoli, l’arte del truciolo prima e quella della maglieria poi hanno fatto raggiungere a questa città di origine medievale una notorietà nel mondo intero. Noi abbiamo raccolto l’eredità del rinascimento innovando e portando il made in Italy, le nostre invenzioni nel packaging, in vari paesi. Ma voglio sottolineare che questo è stato possibile anche grazie ai collaboratori, esperti, preparati e sensibili, che si sentono e sono protagonisti dello sviluppo del Gruppo.
Negli ultimi due anni in particolare, il loro apporto si è rivelato prezioso: in un momento in cui il pianeta stava per essere colpito da una crisi senza precedenti, dai risvolti drammatici, ci siamo riuniti per valutare quali fossero le azioni da intraprendere per affrontare le difficoltà che ne sarebbero derivate, se non avessimo trovato nuove strategie e nuove proposte. Abbiamo chiesto ai nostri collaboratori come e dove potevamo intervenire per migliorare il sistema produttivo, la qualità e il servizio che diamo ai clienti e, se oggi non siamo in crisi, è perché abbiamo modificato completamente il nostro modo di operare e di ragionare, abbiamo creato sinergie con i vari gruppi di persone all’interno delle aziende, abbiamo inserito nuove figure, abbiamo fatto investimenti elevati, abbiamo creato una struttura commerciale in tutto il mondo, che ha comportato notevoli sforzi economici e di tempo, ma ci ha consentito di avvalerci di persone eccellenti, che riescono a portare non solo i prodotti, ma anche lo stile e la filosofia dell’azienda nei paesi più disparati, mantenendo costante l’attenzione alle loro differenze culturali, per riuscire a instaurare una comunicazione efficace in ciascun caso. Il nostro successo nei mercati internazionali è dovuto anche alla politica che abbiamo adottato negli ultimi anni, confluita nella creazione di una struttura di ricerca e sviluppo per produrre medical devices e rispondere, come azienda farmaceutica, all’esigenza sentita soprattutto da parte delle multinazionali di non occuparsi più della produzione e di affidarla a strutture veloci e dinamiche come la nostra, in grado di dare un servizio, ma soprattutto prodotti sempre nuovi.
La C.O.C. negli ultimi dieci anni ha fatto avanzamenti molto importanti e, dopo avere acquisito tecnologia e know how ai massimi livelli, dieci anni fa, ha creato un’altra divisione, la C.O.C. Cosmetici. È stata anche questa una sfida, perché non avevamo la conoscenza del settore, ma ci siamo basati sulla certezza che, lavorando come il settore farmaceutico richiede (il nostro sistema qualità è certificato ISO 13485 per la fabbricazione di dispositivi medici), saremmo stati in grado di ottenere risultati importanti anche in quello cosmetico.
È raro trovare clienti che fanno il tifo perché un fornitore prosegua nella ricerca di prodotti di altissima qualità e affidabilità, come è accaduto in questa celebrazione della C.O.C.: c’era chi notava che il Gruppo Lameplast, fondato dalle tre Effe (le iniziali dei cognomi dei soci: Evro Fabbri, Giovanni Ferrari e Antonio Fontana), è nel settore del packaging quello che la Ferrari è nel settore automobilistico. E, d’altra parte, i sei Oscar Mondiali dell’Imballaggio che avete vinto parlano da soli, così come i nuovi prodotti presentati in anteprima alla celebrazione. A quali esigenze rispondono questa volta?
Tutti i nostri prodotti sono studiati soprattutto per aumentare la praticità d’uso, l’igiene nella somministrazione, la sterilità del contenuto e la precisione nel dosaggio.
Negli ultimi due anni, in cui molti sono rimasti fermi per paura della crisi, noi abbiamo studiato nuovi medical devices, alcuni dei quali già in distribuzione, mentre altri lo saranno a breve: le gocce oculari in contenitore monodose multidose, a base di diversi tipi di acque distillate naturali, con o senza acido ialuronico, ad azione rinfrescante; un prodotto a base di acqua di mare, per l’igiene delle fosse nasali e dell’orecchio; un nuovo prodotto in cui scommettiamo molto, che lenisce il dolore dei tessuti orali, sensibilizzati da uso di farmaci, radioterapia, chemioterapia o dopo interventi chirurgici importanti o lesioni causate dall’uso di apparecchi dentali; nuovi contenitori per nuove lavande vaginali, tra cui un gel studiato per mantenere lubrificata e protetta la superficie vaginale, oltre che per garantire una protezione dell’ecosistema vaginale preservandolo da contaminazioni.
In quest’ultimo prodotto è evidente la sinergia tra la C.O.C. e la Lameplast, che studia contenitori in grado di soddisfare anche le esigenze estetiche delle donne, oltre che quelle pratiche e igieniche. Si tratta di una cannula vaginale concepita in tre pezzi, di facile utilizzo, con l’aspetto di un prodotto cosmetico, che consente all’utilizzatrice di portarlo con sé senza imbarazzo.
Un altro prodotto che ha riscosso molto interesse presso le aziende più importanti del settore è l’inalatore per polveri monodose: non esiste nel mondo un altro contenitore con queste caratteristiche, con questa flessibilità di trasporto, che offre la stessa precisione e sicurezza di somministrazione e la massima igiene a ogni utilizzo; è un oggetto singolo monouso, di semplice utilizzo, perché basta togliere il tappo superiore, eseguire una rotazione della cannula, aspirare e il prodotto raggiunge immediatamente i polmoni. Anche se è un piccolo monouso, ha le stesse caratteristiche di quei contenitori grandi e ingombranti che portiamo nelle tasche o nella borsa e non possono evitare di sporcarsi.
Rimanendo nell’ottica dell’innovazione, in particolare di quello che è il nostro punto di forza, la dose singola, abbiamo portato a termine lo sviluppo di nuovi contenitori monodose in strip da cinque unità, come il monodose a doppia camera: alla nota praticità dei monodose standard si aggiunge quella di avere un unico contenitore per due prodotti che devono rimanere separati fino al momento dell’utilizzo per mantenere la stabilità dei componenti.
Inoltre, abbiamo ideato un monodose “child proof tamper evident”: sembrava impossibile mettere un tappo sui monodose, ma già da tempo i nostri monodose oftalmici hanno anche una versione con il tappo a sigillo; a questa caratteristica si aggiunge ora quella dell’apertura a prova di bambino, che rende l’impiego dei nostri strip idoneo per qualsiasi tipo di farmaco.