LA BATTAGLIA PIÙ DIFFICILE È CONTRO L’IGNORANZA
In questo numero della rivista discutiamo della battaglia per la riuscita che ciascun imprenditore sta conducendo in un momento estremamente delicato dell’economia. Quali sono le strategie della Maison du Monde per vincere nell’attuale mercato immobiliare?
Il Gruppo La Maison du Monde sta avviando collaborazioni con alcuni professionisti del settore che gestiscono i propri immobili con un contratto in esclusiva, mantenendo ciascuno il proprio marchio e la libertà d’iniziativa. Tali, infatti, sono i valori alla base dei progetti che il nostro Gruppo promuove. Questo ci consente di ampliare ulteriormente le proposte immobiliari e di perseguire il nostro progetto secondo cui gli immobili di qualità che curiamo entrano nel mercato con prezzi equilibrati alla richiesta economica dei compratori. È importante trovare sinergie che permettano di velocizzare e rendere più semplice e vivace questo mercato, valorizzando le esigenze dei compratori.
Vendere immobili di rilevante valore storico-artistico è un lavoro complesso che richiede grande professionalità, ma talvolta può non bastare, considerando che sono tanti gli elementi che rendono difficile il settore. Semplificare l’iter d’acquisto, la vendita e la locazione giova alla riuscita di un’operazione, mentre mantenere procedure complesse non può che incidere sul risultato finale.
Bologna non è più una città ambita nel mercato immobiliare internazionale. È una bellissima città, soprattutto dal punto di vista storico, ma non è una meta per l’americano, il russo, il francese o il giapponese, che preferiscono investire su Roma o Milano, che divengono centri di riferimento per il mercato internazionale. Si vende più facilmente la villa sui colli toscani che costa milioni di euro, piuttosto che una casa a Bologna, perché all’estero c’è il mito di Siena e del Chianti. Occorre che gli immobili di Bologna abbiano prezzi coerenti, considerando anche che il mercato è composto da un 60 per cento di privati – che vendono ma che hanno acquistato casa in un momento in cui l’economia permetteva una visione sopravvalutata degli immobili – e un 40 per cento di pochi grandi proprietari che detengono oltre la metà degli immobili presenti sulla piazza, determinandone il prezzo.
La sua esperienza di imprenditore nella compravendita di palazzi di rilevanza storica e artistica trova integrazione anche con un’intensa attività di scrittura. In che misura l’integrazione tra attività differenti e varie giova alla riuscita dell’impresa?
Il mio lavoro d’imprenditore nasce e si sviluppa in concomitanza con la mia passione per i cavalli e la poesia, da cui prende ispirazione. Una personalità artistica con inclinazioni mistiche e una tradizione mediorientale molto antica sono alcuni degli elementi che mi hanno consentito di dare rilievo a quella che chiamo “l’Anima delle Cose”. L’opera d’arte ha la capacità di trasmettere emozioni, in questo senso penso che le case siano opere d’arte, e ho sempre attribuito un carisma agli immobili. Rilevo tuttavia come il valore artistico dell’immobile sia estremamente connesso agli aspetti pragmatici del mio lavoro: per intendere l’arte occorre un’inversione di marcia, perché la valorizzazione che esige l’opera d’arte non avviene senza il pragma, senza la concretezza. L’Italia è un paese complesso e gli italiani hanno tanti pregi, ma nell’impresa devono affrontare anche tante complicazioni, che in altri paesi europei non esistono: per esempio, nel settore immobiliare, le procedure sono molto più snelle, le persone più preparate, gli atti per esempio non si stipulano presso i notai, e tutto è più semplice e libero. Da questo nasce un mercato vivace e, di conseguenza, con un numero maggiore di vendite.
Per quanto riguarda la poesia, devo dire che dal 1999 ho vissuto scrivendo e dedicandomi alla contemplazione e al misticismo orientale. Ho avuto poi la fortuna di avviare questa impresa che, anche se è nata in un momento forse non felice del mercato e la battaglia è incessante, mi dà molte soddisfazioni. Constato però che la battaglia più difficile è quella contro l’ignoranza e l’egoismo, perché quando ci sono intelligenza e buon senso si riescono a trovare opportunità anche nei momenti di crisi, come quello attuale, in cui vediamo che il mercato immobiliare a Bologna non è in grado di spiccare il volo. La poesia per me è uno strumento di comunicazione, in quanto è pura espressione. È così che nascono la mia impresa, i miei libri, come l’ultimo, Risvegli, che raccoglie la mia vita negli ultimi diciotto mesi in sessantaquattro poesie dedicate, che traggono ispirazione dall’esperienza.