Intervista di Anna Spadafora

Spesso si pensa che la finanza sia senza cervello, oppure che il cervello sia il controllo, il dominio, la facoltà di padroneggiare uomini e capitali. Secondo Lei, esiste un cervello della finanza che non sia l’eminenza grigia, ma l’intendimento, il dispositivo di direzione?

Occorrerebbe, dopo Essere e tempo di Martin Heidegger, scrivere un libro dal titolo Cielo e tempo. Come sarebbe l’opera di Heidegger e di tanta filosofia, se i filosofi avessero trovato il cielo?

Rispetto al cielo, vivere e morire non hanno senso. Ciò di cui si accorge il discorso ossessivo. Mentre il discorso schizofrenico tenta di costruirne il segno. A modo suo. In maniera artistica.

Questo preambolo per azzardare una risposta all’invito di Sergio Dalla Val di inviare uno scritto breve per il numero sul

La nozione di lavoro in economia sta cambiando. Occorre ormai distinguere tra un lavoro puramente strumentale, nel quale un determinato sforzo umano è messo in relazione con un risultato produttivo, e un lavoro in cui la produttività s’identifica con l’apporto umano e ciò che viene prodotto è un servizio personale. Questa è la nozione di lavoro-prodotto, che deriva dalla trasformazione della produttività per l’introduzione di criteri qualitativi. È il prodotto che qualifica il lavoro. Partendo da questa idea, ci sono grandi categorie di attività che possono essere

Il 1991, in Italia, è stato un anno molto importante per quanto attiene a due elementi rilevanti della società civile: le istanze sociali e il mondo del lavoro, soprattutto di quello giovanile, poiché ha visto nascere un nuovo tipo d’impresa, sancito da due leggi dello stato italiano. Il nuovo tipo d’impresa è l’impresa sociale e le leggi che la regolamentano e ne delineano i termini sono la 266/91 e la 381/91. Si tratta di leggi quadro, specificate attraverso ulteriori leggi da ciascuna Regione, a cui è stato attribuito un ruolo particolarmente significativo di