Ogni
ottobre, arrivando in Crimea per il festival teatrale di Jalta intitolato a Čechov, i miei amici del luogo mi dicevano scherzosamente che era finalmente
giunto nella penisola il suo “vero padrone”.
L’identità
fra il mio cognome e la Crimea, in russo Krym, è ovviamente casuale, ma io amo
molto quella stupenda perla dell’Ucraina, sulle cui spiagge passava la voglia
di pensare alla politica. Ma questo, ahimè, ormai appartiene al passato.