Cervello dell'impresa

  • Nata nel settore dei ricambi auto, il cosiddetto “automotive aftermarket”, Lucky Consultancy oggi dà un contributo anche alle aziende dei settori emergenti dell’energia e dell’ambiente, nello sviluppo dei loro business in Italia e Paesi emergenti come Brasile, India, Cina, in cui ha uffici, partners, networked players e business friends…

  • Quando si parla del marchio, come nel libro di Ferdinando Cionti Made in Italy (Spirali), che offre lo spunto per il dibattito di questo numero, sembra che si tratti di un problema soltanto per le aziende o le Camere di commercio. Eppure, già Naomi Klein, con il suo best-seller mondiale, No logo, aveva evidenziato che la questione del marchio ha implicazioni economiche, finanziarie, politiche e culturali che, nell’era della globalizzazione, investono l’intero pianeta con importanti conseguenze per ciascuno. 

    Perché c’è indifferenza, se non timore, attorno al

  • "Non dei pertanto sperare in alcuna cosa, fuora che nella tua industria”. Con queste parole, nel 1300, il condottiero Castruccio Castracani degli Antelminelli, ormai anziano, si congedava dal giovane allievo Paolo Guinigi. Questo testo giunge a noi con la biografia di Castruccio Castracani che Niccolò Machiavelli scrisse nel 1520, ispirato dalle opere del capitano virtuoso che fu “in ogni fortuna principe”. Con Niccolò Machiavelli, entra in scena un nuovo principe, ben lontano dall’ideologia sostanzialista feudale, ricattata dal possesso delle cose, e s’aprono nuove città con infinite

  • Nonostante il marchio, in quanto argomento di natura tecnico-giuridica, possa sembrare piuttosto noioso, il libro di Naomi Klein, No logo – dove troviamo un’obiezione radicale al marchio –, gli ha fatto assumere una popolarità e un valore tali da suscitare molto interesse, soprattutto per le sue implicazioni con la globalizzazione. Si può essere favorevoli o meno, ma non si può prescindere dal marchio, che è uno degli strumenti fondamentali della globalizzazione, ed è anche appassionante capire come una semplice parola possa assumere sia un valore economico enorme sia un’

  • Non stupitevi se incomincerò con un esempio molto semplice, che prende spunto dalla celebrazione del centenario di Darwin. È risaputo che Darwin sviluppò la sua idea dell’evoluzione naturale tenendo molto conto, fra l’altro, dell’evoluzione artificiale. Questo tipo di evoluzione è stata applicata dagli allevatori sin dai tempi antichi quando, per la necessità di avere mucche che producessero molto latte, facevano riprodurre un animale con questa caratteristica. Di fatto, si trattava di una selezione sessuale per la sopravvivenza del latte, non per quella delle mucche.

  • "Leonardo da Vinci è l’Europa”, nota Armando Verdiglione, nel suo libro Niccolò Machiavelli (Spirali), “disegna, narra e scrive la carta intellettuale d’Europa, la sua galleria, la sua tipografia, la sua cifratica. Corollario di Leonardo, Machiavelli è l’Italia, la sua scrittura, la sua qualità. Egli disegna, narra e scrive la carta intellettuale d’Italia”. Ebbene, chi scrive oggi la carta intellettuale d’Italia? E come scriverla? Questo dobbiamo chiederci, oltre che promuovere il made in Italy in tutto il mondo e considerarlo uno strumento per ottenere risultati impareggiabili

  • La cultura imprenditoriale del nostro paese differisce notevolmente, da un punto di vista filosofico e organizzativo, da quella delle nazioni concorrenti: tale diversità si traduce a livello pratico nella realizzazione di prodotti altamente identificabili e in un approccio progettuale a prima vista poco sistematico, ma in realtà estremamente creativo. Questa cultura è alla base del made in Italy, che a nostro avviso non deve essere declassato a banale caratteristica geografica: esso può essere meglio definito come la trasposizione, all’interno della produzione industriale, dei noti

  • Che cosa può dirci del settore dei servizi di pulizia alle imprese di Bologna, in cui la vostra azienda compie dieci anni da protagonista in novembre?

  • Questo numero della rivista è dedicato al tema La cifra dell’Italia e ospita la testimonianza di chi persegue la cifra, la qualità, nei vari settori. La Maison du Monde, sin dal suo ingresso nel mercato immobiliare, ha avviato una politica sempre più orientata alla valorizzazione degli immobili di lusso a Bologna e non solo. Lei ritiene che il lusso, attualmente, sia espressione del made in Italy?

  • Lei ha investito molto nel marchio made in Italy, rilevando l’antica azienda Pezziol e fondando la società di produzione di capsule col marchio Caffitaly…