Cervello dell'impresa

  • Anche se oggi incominciamo a raccogliere i primi frutti di un processo di valorizzazione del made in Italy nel mondo – soprattutto nei settori alimentare, abbigliamento e arredamento –, siamo ancora lontani da una politica industriale che identifichi il made in Italy nella combinazione fra estetica e tecnologia “personalizzata”, tipica delle nostre PMI, a cui faceva riferimento lei nel numero precedente di questo giornale, ricordando che la SIR è riuscita a inventare nella meccatronica una “standardizzazione della personalizzazione”. Quali sono le iniziative che le istituzioni

  • In questo numero della rivista discutiamo della battaglia per la riuscita che ciascun imprenditore sta conducendo in un momento estremamente delicato dell’economia. Quali sono le strategie della Maison du Monde per vincere nell’attuale mercato immobiliare?

    Il Gruppo La Maison du Monde sta avviando collaborazioni con alcuni professionisti del settore che gestiscono i propri immobili con un contratto in esclusiva, mantenendo ciascuno il proprio marchio e la libertà d’iniziativa. Tali, infatti, sono i valori alla base dei progetti che il nostro Gruppo promuove. Questo ci consente

  • La battaglia per TEC Eurolab è sempre stata per la riuscita, non contro presunti nemici o competitors. Non è un caso che di recente abbia aumentato la propria area d’influenza, attraverso l’acquisizione di due laboratori: Labmet, a Maniago (PN), aggiudicandosi la gara per la sua gestione, in partnership con Agemont (Agenzia per lo sviluppo della montagna della Regione Friuli Venezia Giulia), e Alpilab, a Buttigliera Alta (TO), di cui detiene il 70 per cento. Allora, qual è la battaglia che le aziende come la vostra stanno compiendo in questo momento?

  • Mai come in questo periodo, ricorre l’appello ai raggruppamenti in vari settori, per combattere la crisi. Senza nulla togliere all’importanza di consorzi e associazioni di imprese che possono avere un impatto maggiore sui mercati internazionali, constatiamo sempre più come alcune tra le imprese oggi più solide siano state costituite da uomini che si sono esposti in prima persona, rischiando in solitudine…

  • Nel numero precedente del giornale, lei faceva appello alle risposte concrete che le istituzioni dovrebbero dare alle imprese, affinché possano meglio governare la trasformazione in atto. In qualità di presidente della SACA, di Coop. E. R. Fidi e, da maggio di quest’anno, anche del consorzio Nuova Mobilità, lei nota qualche novità in questa direzione? 

  • Com’è emerso nel convegno I distretti del made in Italy nell’era della globalizzazione (tenutosi il 19 settembre nella sede di Confindustria Ceramica, con l’intervento di Alberto Piantoni, project manager del bando Industria 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico, sul tema Innovazione industriale per le nuove tecnologie del made in Italy), il made in Italy non ha soltanto un contenuto distintivo di estetica, ma anche di tecnologia, d’innovazione e, non ultima, di responsabilità sociale d’impresa. Quali sono le novità intervenute di recente in proposito anche

  • Negli ultimi anni Real Clean è partner di alcune tra le più importanti aziende ceramiche che partecipano al Cersaie. Anche nell’edizione 2009 ha contribuito in maniera importante alla riuscita della manifestazione…

    Rispetto allo scorso anno l’azienda ha registrato un aumento di fatturato del 40 per cento, nonostante il settore ceramico stia vivendo un momento di crisi. Il 70 per cento dei nostri clienti ci contatta direttamente, mentre un’altra percentuale è rappresentata dalle aziende che si occupano di allestimento stand e devono reperire imprese di pulizie come la nostra.

  • Si sente dire spesso che nei momenti più difficili vengano le idee e le proposte più innovative. Come amministratore di Cerplast, azienda leader certificata nello smaltimento e nel riciclaggio dell’imballaggio, una delle aziende del distretto di Sassuolo più attente alla qualità e all’innovazione, qual è la direzione che sta seguendo?

    Gli investimenti che stiamo privilegiando anche per il futuro sono sempre legati all’attività di recupero e di riciclaggio, con l’obiettivo di fornire un servizio completo e offrire un prodotto totalmente riciclato. Mentre nei nostri primi

  • Il Gruppo Sgarzi, da quarant’anni leader nel settore dei serramenti e del packaging, ha attraversato differenti fasi organizzative: prima artigianale, poi commerciale e oggi anche industriale. Qual è il filo che collega strutture così differenti?

  • Questo numero del giornale ospita le testimonianze di chi come voi non lavora con l’obiettivo di sconfiggere un nemico, ma conduce una battaglia per la riuscita. In questa direzione è importante la rete di 11.000 clienti che si rivolgono a voi anche a distanza di vent’anni e si possono definire quasi amici di Centrum.