Cervello dell'impresa

  • Per l’antropologia la scena è primaria, non originaria, è illuministica e illuminata: nel deserto, o nella foresta, un viandante, magari un guerriero, ne incontra un altro. Nel silenzio, una smorfia, poi un gesto, forse un dono: ecco lo scambio, l’alleanza, poi la parola. Più tardi, per la linguistica, la parola stessa diventa un elemento che un emittente sceglie di scambiare con un ricevente. Baratto, dono, vendita che sia, in questo modo lo scambio è sottoposto al soggetto, diventa il rapporto sociale. Quando scambiare? Con chi scambiare? In nome della parità sociale, il principio di

  • Vent’anni fa, lo scrittore americano Francis Fukuyama, nel libro La fine della storia, sosteneva che il livello raggiunto dalle democrazie liberali e la globalizzazione avevano creato i presupposti perché il mondo diventasse un villaggio unico, dove avrebbe prevalso la cultura americana. Si dimostrò un’ipotesi fallace, demolita poco dopo dal saggio Lo scontro delle civiltà di Samuel P. Huntington, secondo cui non ci sarebbe stata una civiltà universale, ma un mondo con civiltà diverse che avrebbero dovuto imparare a convivere. È ovviamente una tesi molto discussa da cui è nato un grande

  • Sono sempre stato attratto dall’Asia, penso di essere stato tra i primi italiani a puntare sul mercato asiatico: ho aperto il primo negozio monomarca a Hong Kong nel 1983, quando in Cina per attraversare la frontiera s’impiegavano otto ore e i controlli si facevano con i mitra puntati. A distanza di trent’anni, non posso dire di avere conosciuto a fondo la cultura millenaria di quei popoli, come invece era riuscito a fare Alessandro Valignano, stando a quanto scrive di lui Vittorio Volpi nel libro Il Visitatore (Spirali).
    La mia avventura orientale era incominciata poco prima in

  • In qualità di vicepresidente dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, può raccontarci come sorge l’idea di rilanciare la professionalità tecnica come questione culturale dell’Emilia Romagna?

  • In un’azienda come la vostra, che ha innovato nel settore dei serramenti in oltre cinquant’anni di attività, divenendo leader nella produzione di ingressi automatici e porte girevoli, presente nei più importanti palazzi, alberghi, aeroporti e ospedali non solo italiani, quanto è importante, soprattutto in momenti di crisi, fare programmi a medio e lungo termine? 

  • Dal rapporto di giugno sull’indagine svolta da Confindustria su un campione di cinquecento aziende è emerso che i risultati migliori negli ultimi difficili tre anni sono stati registrati da quelle che avevano investito, da dieci anni a questa parte, in ricerca, innovazione e formazione. Un investimento che è sempre stato in cima alle priorità del Gruppo Lameplast, fin dal 1976, anno della costituzione della prima consociata…
    Se l’imprenditore ha un progetto e un programma, la ricerca è un’attività quotidiana, che dà i suoi frutti costantemente, quindi anche nei momenti di difficoltà

  • Il rapporto sugli scenari industriali, pubblicato nel giugno scorso da Confindustria, nota come le aziende che hanno avuto uno sviluppo negli ultimi tre anni, nonostante il periodo di difficoltà, siano quelle che hanno sempre privilegiato l’innovazione, la ricerca e la formazione, sia tecnica sia intellettuale. Se il capitano che mantiene la rotta è quello che ha un progetto e un programma e trova sempre i modi e i mezzi per portarli avanti, anche quando il mare è in tempesta, in che modo SIR è un esempio di azienda che non è rimasta in balia delle onde perché nel suo viaggio non sono mai

  • Che cos’è un progetto? Un progetto è un insieme di attività coordinate, eseguite allo scopo di raggiungere un obiettivo unico, non ricorrente. Inoltre, le risorse a disposizione per la realizzazione del progetto sono ben definite e quindi, per definizione, limitate. Un progetto poi ha un inizio e una fine.

  • Come emerge dal rapporto di giugno di Confindustria, le aziende che hanno mantenuto la rotta durante questo periodo di crisi planetaria sono quelle che da almeno dieci anni avevano investito in qualità, innovazione e formazione, avevano un progetto e un programma e per questo hanno risposto velocemente alle esigenze della trasformazione. In questo senso, Utensileria Modenese è un esempio, nella distribuzione industriale di prodotti per la metalmeccanica – nei settori auto, trasmissioni, oleodinamica, alimentare, automazioni, biomedicale, stampi, trattoristica –, non solo nella nostra

  • Se l’Emilia Romagna è stata la seconda regione, dopo la Lombardia, che ha registrato la maggior produzione di carrelli elevatori in Italia, si può dire che Global Service abbia contribuito, in maniera sempre più rilevante, alla diffusione dei servizi connessi, nonostante la grande concorrenza nel settore di gruppi come Toyota, di cui peraltro lei è stato manager, e delle cooperative. Ma se, come recita l’adagio, chi ben comincia è a metà dell’opera, e a soli ventun anni lei aveva già inaugurato la sua prima azienda, come ha valorizzato la lunga esperienza in un settore difficile per un’