Economia e finanza

  • Ma è proprio vero che il mezzo è il messaggio? Dopo che la logica, la linguistica, la semiotica sono confluite nell’universalismo disciplinare, dopo che la psicanalisi angloamericana prima e quella francese poi si sono spente, piegate alle ideologie del XX secolo, perché la comunicazione dovrebbe ancora procedere dall’unità e mirare all’unificazione? C’è ancora bisogno del dualismo idealista forma/contenuto (“Internet è neutro, tutto dipende dai contenuti”) o della loro confluenza post-ideologica (“Con i nuovi media, la scrittura è parola e la parola è scrittura”)? Con la cifrematica, la

  • Spesso mi viene chiesto perché istituzioni come la Camera di Commercio, che dovrebbero occuparsi esclusivamente di affari, mantengono in piedi un gruppo di ricerca come il mio che si occupa di problemi di teoria della comunicazione, di teoria della conoscenza e delle sue applicazioni nella vita aziendale. Io spesso rispondo che prima di ogni atto economico c’è, in realtà, un atto di comunicazione. Quando sono andato a comperare questa penna io e il cartolaio ci siamo scambiati una serie di informazioni sul colore, la consistenza e il prezzo, che ci hanno poi portato a chiudere un patto di

  • La migrazione è l’aspetto esteriore, finale, di un’evoluzione demografica, sociale ed economica iniziata molto tempo prima della migrazione stessa, è la punta di un iceberg, una piccola parte di fenomeni molto più complessi.

    L’immigrazione in un paese si verifica prevalentemente perché l’economia di quel paese ha bisogno di quelle persone come lavoratori, a qualsiasi livello, per mantenere gli standard.

    L’emigrazione non è un problema di controllo dei confini o di ordine pubblico interno, bensì il risultato di politiche

  • Barack Obama è un presidente che ha cercato nei suoi primi due anni di alterare diversi equilibri all’interno della società americana, che fino a poco tempo fa erano considerati come acquisiti. Non a caso, in questa prima parte del suo mandato, una consistente fetta della popolazione americana si è mostrata molto più interessata a tematiche politiche e sociali rispetto al passato; è nato anche un movimento, quello dei Tea Party, che comprende per lo più repubblicani ma anche democratici e indipendenti. Ebbene, questo movimento – che ora conta anche deputati e senatori al Congresso

  • Il sistema Italia sta vivendo da anni un lento, inesorabile, declino: le cause non devono però essere semplicemente attribuite ad una crisi economica sempre più grave. Quest’ultima rappresenta semmai l’effetto di una serie di macro disfunzioni che hanno portato la nostra nazione ad una situazione di stallo destinata a degenerare, con il rischio di gravi tensioni sociali. Negli altri paesi della Comunità Economica Europea, a parte i casi ben noti di Grecia, Spagna, Portogallo, persiste una consapevolezza della propria nazionalità, un senso di appartenenza, un orgoglio diffuso nel perseguire

  • Dopo il terremoto del 20 e 29 maggio, nulla può essere più considerato fermo o bloccato, non possiamo più vivere come prima, accettando qualsiasi pregiudizio sull’impresa e nascondendoci, come se fossimo a capo di aziende che sfruttano i loro collaboratori o i paesi del terzo mondo. Per questo, oggi occorre un altro terremoto, il terremoto intellettuale, perché non possiamo più accettare la burocrazia e la ristrettezza mentale che frenano e rallentano la ripresa delle attività nelle zone colpite, dove operavano 25.302 imprese di cui 14.000 da uno a 5 addetti, con un’occupazione globale per

  • Quali saranno gli scenari macroeconomici del post Covid-19? “Per l’Italia vorrà dire 5 o 6 punti in meno del Pil e altrettanti per l’economia dei paesi del Mediterraneo. Ci sarà un’ondata di disoccupazione tremenda, ci sarà una crisi peggiore di quella del 1929. Si dovrà ricominciare tutto da capo, se no il futuro è la miseria per tutti noi”. Sono le parole dell’economista Giulio Sapelli, in un’intervista rilasciata in seguito alle dichiarazioni della neo eletta presidente della Bce, Christine Lagarde (“Panorama”, 13 marzo 2020), che per l’economista deve ritenersi

  • Nell’ora del coronavirus, gli italiani devono avere paura? La paura della morte deve prendere il sopravvento sulle loro vite fino a distruggere il patrimonio di ricerca e d’impresa costituito in settant’anni di repubblica?

    Gli italiani non devono avere paura della morte, ma della miseria, della povertà, della stupidità e dell’invidia, che alimentano guerre, malattie e devastazioni nella vita di uomini e donne impegnati a compiere uno sforzo costante per dare un contributo alla civiltà della parola, perché la legge della giungla sia lasciata ai suoi

  • Le innovazioni tecnologiche trasformano in modo decisivo il nostro modo di vivere, di lavorare e di comunicare. Tuttavia, molte aziende manifatturiere non hanno ancora tratto tutti i vantaggi dell’applicazione delle nuove tecnologie ai loro prodotti e processi e spesso non colgono l’opportunità d’incontrare start-up che hanno già sviluppato l’innovazione necessaria per distinguersi sui mercati internazionali e valorizzare la propria specificità. Interviene qui la missione della vostra piattaforma: Gellify. In che modo?

  • GELLIFY è la prima piattaforma d’innovazione dedicata al software B2B, a supporto delle start-up, da una parte, e delle aziende consolidate, dall’altra. Può dirci qualcosa di più della vostra attività?

    La nostra piattaforma d’innovazione connette start-up B2B ad alto contenuto tecnologico con aziende tradizionali che hanno l’esigenza d’innovare processi, prodotti e modelli di business. Investiamo in trend tecnologici e di business rilevanti come Big Data e Artificial Intelligence, industrial IoT, cybersecurity, blockchain, affiancando le start-up con il nostro programma di “