Filosofia

  • Nella clausura prevale il silenzio del mondo, affiora l’interiorità. Ha il valore di un chiudersi in se stessi per un viaggio di scoperta e di formazione. Le monacazioni più o meno forzate sono diventate romanzo ben prima di Diderot e di Manzoni, prima che emergessero come problema sociale. 

    Suor Juana Ines de la Cruz, nel secolo d’oro della letteratura spagnola, sceglie il silenzio solo quando il vincolo del potere la costringe a rinunciare a scrivere.

    La clausura non è soltanto la segregazione monastica, ma la condizione esemplare della poesia contemporanea. Il poeta

  • Per parlare di uno dei punti nodali della riflessione mondiale – il rapporto tra scienza, finanza e mercato, da una parte, e quello tra libertà e etica, dall’altra – parto da una citazione di Aristotele, uno dei passi iniziali della Politica: “Chi per le sue qualità intellettuali è in grado di prevedere per natura comanda ed è padrone, mentre chi ha doti inerenti al corpo per natura deve essere comandato ad esercitarle ed è naturalmente schiavo”. Poi Aristotele prosegue: “L’uomo è animale più socievole di ogni ape o di ogni altro animale che viva in greggi. Infatti, la natura non

  • Non stupitevi se incomincerò con un esempio molto semplice, che prende spunto dalla celebrazione del centenario di Darwin. È risaputo che Darwin sviluppò la sua idea dell’evoluzione naturale tenendo molto conto, fra l’altro, dell’evoluzione artificiale. Questo tipo di evoluzione è stata applicata dagli allevatori sin dai tempi antichi quando, per la necessità di avere mucche che producessero molto latte, facevano riprodurre un animale con questa caratteristica. Di fatto, si trattava di una selezione sessuale per la sopravvivenza del latte, non per quella delle mucche.

  • Enzo Spaltro mi ha domandato perché in quegli anni dicevo che bisogna guardare con sospetto a Marcuse e a Fromm e invece con grande rispetto a Reich. Innanzitutto perché chi sostiene posizioni scomode, di per se stesso va guardato con più rispetto. Si dà il caso, poi, che la posizione scomoda di Reich investisse la sessualità. Come del resto avevo fatto io nella mia prima opera, Sesso e civiltà, ancora prima di conoscerlo, Wilhelm Reich tentava, per la prima volta nella storia della psicologia, un collegamento tra il regime sessuale e i comportamenti delle dirigenze politiche e

  • Per essere adirati occorre essere ottimisti. Seneca condanna l’ira nel suo libro De ira. È vero, l’ira, dai greci in poi, è una sorta di malumore che si esprime contro i nostri vicini e i nostri familiari e che può portare alla violenza. Ma io appartengo a un’altra tradizione, che non è quella greca, ma quella giudaico-cristiana, in cui l’ira fa risvegliare le coscienze e mostra le ingiustizie del mondo a coloro che non le vedono. Il profeta è adirato. Gesù Cristo – anche se io non sono Gesù Cristo –, quando scacciò i mercanti dal tempio, era adirato.

  • La città moderna (Spirali), romanzo d’esordio di Erik Battiston, è proprio una città moderna, nel senso che la zona geografica nella quale la vicenda si esplica non prevede città, semmai luoghi. Si tratta di un romanzo linguistico, come ha detto Sergio Dalla Val, ma ci sono anche i luoghi. Portofluviale, località immaginaria, Cassano Nono, nome probabilmente inventato a partire da un paese esistente, poi Villa san Carlo Borromeo e Senago. Quindi per città moderna deve intendersi un’area metropolitana, che vada oltre i confini della città. Penso che La città moderna sia

  • Luigi De Marchi ha una maniera di scrivere a metà tra il sacro e il profano, il sorridente e il quasi tragico. Lo dimostra lo stesso titolo del suo libro: Il nuovo pensiero forte. “Marx è morto, Freud è morto, e io mi sento molto meglio” (Spirali). Il suo pensiero è abbastanza semplice, come il suo libro, che non è fatto di capitoli, sottocapitoli e tabelle, ma di flash, quasi un centinaio di pensieri a ruota libera su temi di attualità. Fonte del suo pensiero è Wilhelm Reich, che viene cesellato con una ripetizione compiaciuta, tanto da mettere sotto accusa i Soloni dell’epoca,

  • Poiché siamo abituati ad associare alla parola democrazia il concetto di progresso, il libro di Alain-Gérard Slama, La regressione democratica (Spirali), già nel titolo è una provocazione. La sinistra italiana ha sempre formulato come teoria politica di riferimento la democrazia progressiva, l’unica teoria che giustificava il socialismo come compatibile con la democrazia. Infatti, dal riconoscimento esplicito, durante gli anni settanta, che una teoria dello stato socialista in senso marxiano non esistesse, la sinistra italiana si è ancorata all’idea di una

  • Nel suo libro La mia ira (Spirali), nel capitolo Sberleffi d’altro mondo, sull’altermondialismo, lei dice che un conto è l’ingiustizia e un altro è combattere l’ingiustizia con altra ingiustizia. In che senso il movimento dei no global propone un’altra ingiustizia?

  • Incomincio annotando due limiti dell’attuale politica produttiva, industriale, monetaria e di mercato. La prima considerazione negativa è che la produzione delle merci, delle cose, dei beni, delle condizioni di vita ha un traino che ha usurpato la sua funzione: il capitale finanziario. Oggi si produce in funzione del capitale finanziario. Quindi, le condizioni di vita delle persone sono sempre più agganciate alla logica della produzione del capitale in quanto tale, mentre il capitale dovrebbe essere lo strumento e non il fine della produzione. L’altra questione è che,