La casa, l’azienda, la scuola, il municipio, la chiesa: edifici in cui nasce, cresce, vive la città. Dopo il terremoto del 20 e 29 maggio in Emilia, questi edifici non possono più essere considerati punti fermi. Sono in viaggio, come ciascuno di noi, hanno bisogno di essere ascoltati, nelle loro crepe, nelle loro debolezze, nei loro sforzi dovuti all’eccessivo carico, hanno bisogno di attenzione e di cura come mai era avvenuto prima.