Arte

  • Il mio primo libro di poesie s’intitolava L’infinito quotidiano. C’era già una vaga idea di poetica, in quel titolo, come un marchio sulla mia visione del mondo, sul modo di accostarmi alla realtà, tendendo le reti della fantasia. Cercare l’infinito quotidiano significa quotidianizzare l’infinito, ma anche dare una scossa ai semplici movimenti, alle emozioni primarie che hanno radici in qualcosa di più grande e che detengono, in proporzioni misteriose, riverberi d’infinito. Disponiamo di mezzi limitati, orfani, comunque, dell’assoluto.

  • Nel libro di Ennio Cavalli Cose proprie. 1973-2003, sono state raccolte la maggior parte delle poesie da lui scritte, tratte dalle opere L’infinito quotidiano, Trent’anni, Carta intestata, Po e Sia, Libro di storia e di grilli, Libro di scienza e di nani, Bambini e clandestini. Raccogliere tutte le poesie scritte espone a una differenza di piani, a seconda dei periodi in cui sono state scritte, il modo, il senso, il contenuto. Mi sono piaciute di più quelle sul servizio militare Naja tripudians, perché non solo registrano un “assalto” al quotidiano

  • Ringrazio l’Unione Industriali di Modena, in particolare la Nuova Didactica e coloro che dirigono questa iniziativa e che promuovono un dibattito anche rispetto all’economia, alla finanza e all’intellettualità dell’impresa. Ringrazio la dottoressa Anna Spadafora, che ha voluto organizzare questo incontro e ha tanto insistito, e anche la dottoressa Stefania Persico, che mi ha convinto a intervenire. Sono contento di trovarmi qui con voi e ringrazio ciascuno di voi di trovarsi qui con me.

  • “Sarò breve” è la frase principio dell’orazione che si ode spesso nelle aule giudiziarie. Questa retorica premessa stasera è anche la mia veritiera promessa. Invero, trovo sempre un certo imbarazzo a intervenire in pubblico, specialmente per parlare di me, forse perché nel mio lavoro ascoltare gli altri ha valore essenziale, predominante.

    Sono magistrato, magistrato della Giudicante da oltre quarant’anni. Da oltre quarant’anni ascolto gli altri: le menzogne, le verità, le semiverità degli altri. Ascolto requisitorie, arringhe, quelle brillanti,

  • Il mio saluto al presidente Francesco Amato è di carattere personale, con qualche riferimento all’attività che ci accomuna, non avendo io gli strumenti tecnici e professionali per dare valutazioni di carattere estetico al suo libro Appena ieri.

  • Felice Accame parla fin dalla prima pagina del suo libro della funzione ideologica di ogni teoria della conoscenza. Questo mi ha molto interessato e mi ha dato da riflettere sul ruolo assunto da coloro che Accame chiama “stregoni” nella costruzione e nell’esercizio del Potere.

    Di ciò parla il libro, un libro in cui la tensione politica è fortissima; tutt’altro che neutrale, asettico, questo studio è dettato da un’urgenza politica, con qualche punta di rabbia.

  • Voglio complimentarmi con gli amici dell’Associazione “Il secondo rinascimento” di Bologna, perché hanno offerto un’occasione di altissimo livello culturale. Mi piace, intanto, ricordare di aver partecipato fin dall’inizio (metà anni sessanta) agli incontri di Silvio Ceccato con il gruppo di “didattica operativa” di Bologna, presso la sede della casa editrice La Nuova Italia. Ho letto, con vivo interesse, il libro di Felice Accade La funzione ideologica delle teorie della conoscenza (Spirali) e mi è piaciuto moltissimo; è ricco di mille provocazioni, addirittura c’

  • Il filosofo Platone dedica il Libro X della Repubblica alla poesia come arte della mimesi, al pari della pittura, e mette in guardia Glaucone dai pericoli e dalle insidie che l’imitazione rappresenta per il bene della repubblica. Innanzi tutto, dice, essa ci fa credere per vere cose che sono solo apparenze; in secondo luogo, fa passare per esperto chi fabbrica tali apparenze – il pittore o il poeta –, mentre il vero competente è soltanto chi fabbrica gli oggetti reali di tali apparenze sotto la guida di chi li usa; in terzo luogo, il poeta, dando risalto alle passioni, incoraggia

  • Sono molto contento di essere qui con voi per parlare della modernità, di questo momento cervantesco che chiamo formidabile. Stiamo vivendo il rinascimento – “rinascere”, come sapete, vuol dire nascere di nuovo – e siamo coscienti di questo rinascimento, di questo rinascimento cervantesco, soprattutto nel mondo della filosofia, della scienza, del teatro, per questo chiamo questo momento formidabile. Formidabile ha molti significati, in italiano credo voglia dire “molto bello”, gli americani invece hanno la tendenza a sottolineare l’aspetto della quantità più che della

  • Intervista di Sergio Dalla Val

    Lei ha recentemente pubblicato in Italia un libro dal titolo La vera storia dell’AIDS (Spirali edizioni). Perché ora s’interessa allo stress?

     

    Ho scoperto che pensare allo stress è un esercizio davvero interessante. La reazione iniziale – la mia, la vostra – è negativa: si pensa al modo di alleviarlo o di evitarlo. Non ho studiato lo stress in sé. Non importa se si parla di Aids, di cancro o di politica: lo stress è un tratto comune. È il prezzo che