Arte

  • Archestesie è un libro molto stimolante: contiene una notevole quantità di temi, sollevati e indagati dagli autori con spirito libero. Scorrendo le sue pagine, mi è venuto in mente il grande affresco archestetico di uno dei massimi pensatori del ventesimo secolo, Stanley Kubrick, in un celebre film, Arancia Meccanica, costruito su sinestesie, anzi, su sinestesie immaginate in relazioni ancora più complesse: archestesie appunto. Quest’opera fantasociale è una riflessione sul condizionamento e il controllo degli individui da parte di un Potere che, volendo rinunciare alle

  • Il termine archestesie è stato da noi, autori di Archestesie, inventato in seguito a sperimentazioni e applicazioni delle teorie sviluppate presso il Politecnico di Milano, nei laboratori e nei corsi di cui siamo stati incaricati dal 1999.

    Il primo fenomeno che ci ha portato a occuparci in modo così approfondito delle relazioni tra i sensi e, poi, delle relazioni in sé, è stato il fenomeno dell’acusmetria. Quindi, l’archestesia è una conseguenza allargata, per dir così, dell’invenzione dell’acusmetria, anche se restano ambiti distinti. Se facciamo un test su che

  • È per me un grande piacere darvi il benvenuto all’interno della sede della Provincia di Bologna. Desidero ringraziare Sergio Dalla Val e i componenti della sua Associazione.

    È solo la prima volta che ci incontriamo dall’inizio del mandato, ma sono certa sarà questa una delle tante e significative in cui poter condividere un desiderio comune: diffondere la cultura sul territorio. È per noi particolarmente importante promuovere questo concetto a partire dalle Istituzioni, ed è altrettanto prezioso, in questo settore, ciò che tante Associazioni, gratuitamente e con grande passione,

  • L’idea di fondo di Archestesie (Spirali, 2005) nasce da diverse esperienze che derivano, come Sergio Dalla Val ha indicato, da molteplici traiettorie di conoscenze che percorrono le esperienze di noi tre autori. Ettore Lariani è architetto. Francesco Rampichini è musicista e compositore e, quindi, per forza un po’ matematico, e io vengo dalle tecnologie, dall’informatica.

    Molti elementi del testo derivano da un approccio neo-strutturalista, di ricerca di relazioni e strutture all’interno degli artefatti comunicativi, senza pretendere, come lo strutturalista potrebbe

  • Quando anni fa ho incontrato Ettore Lariani e Marco Maiocchi, sono rimasto abbastanza sconcertato per la facilità con cui condividevano alcune mie necessità e posizioni rispetto a problemi connessi per me a urgenze di tipo espressivo prima e linguistico poi, legate non soltanto alla musica. Una di queste urgenze – non entrerò nei dettagli tecnici – era proprio l’osservazione che ci fosse il bisogno di stringere, in modo più serrato, un’alleanza tra percezione del linguaggio musicale – e non solo – e immaginazione, nello sforzo di cogliere il reale.

  • Quando scrivo, sono solo. Quando faccio un film, è impossibile essere solo, ho bisogno anche di un ambiente esterno, mentre, quando scrivo, ho soltanto bisogno delle strutture del linguaggio e posso anche creare dal nulla elementi di un ambiente esterno. Nel film ho bisogno di attori, di sceneggiature, di scenografie. Nel romanzo, invece, posso scrivere, per esempio: “piove” e il lettore può anche controllare fuori dalla finestra e darmi del bugiardo! L’autore non è bugiardo: ha creato la pioggia scrivendo. Nel film, avrebbe avuto bisogno di particolari scenografie, di macchine che creano

  • Tra i libri di Shen Dali mi hanno interessato molto quelli scritti insieme a Dong Chun (Marc Chagall e Antonio Vangelli, Henri Matisse e Alfonso Frasnedi, Pierre-Auguste Renoir e Griegorij Zejtlin, Spirali edizioni).

  • Crede a ciò che vede chi prende le distanze dalla religione? Al contrario, la religione più praticata è sempre stata quella che ha messo al bando l’incredibile: la religione della morte. Fondandosi sul visibile, sul fatto come tale, la religione della morte edifica l’uomo mortale. Mai più di oggi questa religione è stata diffusa e nutrita da mille occasioni di spettacolarizzazione mediatica. Impone a tutti e a ognuno la visibilità del fatto come tale, del fatto di morte, a vantaggio dell’audience e a scapito dell’intelligenza. Vietato sognare, vietato dimenticare, bisogna ricordare:

  • L’icona non è la stessa fra Roma e Atene, o fra Roma e Costantinopoli, o anche fra Milano e Costantinopoli, quando Milano era capitale dell’impero, all’epoca di sant’Ambrogio. Sant’Ambrogio e sant’Agostino erano venuti a Milano, nella capitale. L’icona non è la stessa neppure fra Roma e Mosca, fra Roma e San Pietroburgo, come non è la stessa fra Roma e Berlino, o fra Roma e Londra, fra Roma e Parigi.

    L’icona, per sant’Agostino, è l’immagine che si rivolge all’inimmaginabile, all’inopinabile, all’incredibile, al dogma. E diviene dogma attraverso la scrittura. È l’immagine che si

  • Dopo i fondi arte, è nato un nuovo prodotto in cui s’incontrano arte e finanza, Aletti Piano Arte. Che cos’è?