Vorrei affrontare il tema del libro di Padre Busa dall’inizio. Un inizio che farei risalire a quel periodo tra il 1200 e il 1300, quando Tommaso d’Aquino, il primo lavoratore che oggi chiameremmo atipico, con contratto di lavoro coordinato e continuativo, nasce a Viterbo. Studia a Montecassino, si laurea a Napoli e poi va ad insegnare a Parigi. Dopo essere tornato in Italia per un breve periodo, va a Colonia. Comincia così a fare, mentre studia e scrive, quell’opera sulla quale poi Padre Busa ha lavorato: in altri termini, dalla old economy di allora passa al terziario avanzato,