Basile Franco

  • Il mondo è là, fermo, immutabile, uguale a se stesso, eppure tutto appare nuovo, perché nell’esercizio poetico le cose diventano inedite nozioni di un universo sempre in movimento, effetto di un mondo inesorabile, forse irraggiungibile se non declinato con la sintassi del fantastico. Quella da cui Marco Castellucci registra pulsioni e fremiti dell’intimo è un osservatorio sullo svolgersi dei cento, mille fenomeni dell’esistere e del variare della natura e del sentimento, un esercizio che è come volere alimentare il sogno bazzicando i dintorni dell’immaginazione. Da questo osservatorio

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