Di Francesco Carla

  • Il fenomeno del cosiddetto “graffitismo” colpisce quasi tutte le città medio-grandi d’Italia, e Bologna purtroppo è sfigurata dalle deturpanti scritte in molte aree del suo tessuto storico cittadino: basta percorrere le strade e i luoghi più frequentati della città per accorgersi di quanto esso sia invasivo, tale da annullare i valori interni all’architettura, al rapporto tra i singoli elementi costruttivi, alla strada, ai portici. L’argomento è qui diventato di rovente attualità, in primo luogo per la gravità del caso, poi per il solenne impegno dell’amministrazione comunale da pochi mesi

  • Con il Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004, il paesaggio è considerato a pieno titolo nell’ambito dei beni culturali in quanto parte costitutiva di un territorio e patrimonio di una comunità e della sua storia. La sua nozione attuale deriva anche dalla Convenzione europea del paesaggio, secondo cui il paesaggio non consiste nelle astratte bellezze panoramiche e naturali, di cui parla la legge 1497 del ‘39, ma è un territorio abitato da una comunità che lo percepisce in un certo modo e lo conserva di conseguenza. Questa nozione non è nella nostra tradizione di

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