Giannelli Caterina

  • Casa, dal latino casa, casae, capanna, dall’accadico kašû, ksū, copertura, e poi ombra, tenda; anche castrum, accampamento, fortezza, riparo, e castellum, che, come diminutivo di castrum, trae il nome dalla famiglia che ne è proprietaria, per cui la dinastia risulta il casato o la casata, ovvero il cognome della famiglia diventa il cognome della casa. Questione di localizzazione, di possesso, di protezione fra le mura?

    Già l’etimo indica che il lessema “casa” non è assimilabile a un luogo chiuso,

  • L’età è una benedizione a vent’anni e una maledizione negli “anta”? Le rughe sarebbero il segno dell’età? Sancirebbero forse la finitezza del tempo? Rendicontano l’età come idea di durata della vita, come rappresentazione del tempo e della sessualità, di ciò che prima si poteva fare e poi non più? E allora si contano le rughe come si conta l’età, di cui sarebbero il segno e l’identità. E la vita diventa una prigione, in cui contare il tempo che resta da vivere, senza progetto e senza programma.

  • Cos’è la disinformazione? Come la si riconosce? In che modo è funzionale ai totalitarismi? Il giornalismo vi partecipa diventandone complice o vittima? L’AI, le cosiddette intelligenze artificiali, come ChatGPT, possono arginarla o la diffonderanno in modo irreversibile?

    Dalla “nobile menzogna” di Platone all’uso spregiudicato degli algoritmi, ogni potere politico, economico, militare, ma anche ogni contropotere, fonda sulla comunicazione e sul suo controllo la propria strategia di dominio, facendo leva sulla paura dell’ignoto, sul bisogno di

  • La follia, la scrittura, i poteri è il titolo del convegno nazionale intorno alla sterminata opera di Francesco Saba Sardi, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita. Fra i più straordinari ma anche fra i più misconosciuti autori del Novecento, Francesco Saba Sardi è autore di capolavori della saggistica come Sesso e mito, Nascita della follia, Il Natale ha 5000 anni, Il grande libro delle religioni, Dominio. Potere, religione, guerra, ma anche della narrativa come Il dottor Sottile, Orellana e Poco

  • L’esigenza di organizzare il convegno dal titolo Seniores. L’età, il fare, la città (Bologna, 27 settembre 2022) è nata in occasione della cosiddetta “ripresa”, dopo che, per ben due anni, era accaduto qualcosa di mai avvenuto prima: la chiusura e il blocco di interi paesi stretti dalla morsa delle normative per l’emergenza da Covid-19. All’improvviso, nel silenzio di strade e piazze deserte, i telegiornali hanno incominciato a trasmettere immagini di bare in successione, divenendo spettacolo della morte. Nello sconcerto generale per l’inarrestabile infezione

  • Il cervello industriale non è il cervello umano: sarebbe il cervello sottoposto all’idea di morte (secondo Aristotele, tutti gli umani sarebbero uguali perché mortali) e all’idea di fine del tempo (ovvero al decadimento, sulla base dell’idea di usura del tempo). Eppure l’industria non si oppone a noi, a voi, a loro, al pubblico: l’humus nella vita di ciascuno è il materiale del tempo che non finisce, è quando le cose si fanno, e l’humanitas è invece il terreno dell’Altro, ovvero quando, facendo, nessuno può rappresentarsi l’Altro, umanizzarlo secondo la

  • Essenziale per proseguire nel viaggio, l’esperienza non è un bagaglio e non è accumulabile o vendibile. Eppure l’esperienza viene significata a partire da quanto è scartato dal canone ideale, guidato dall’idea di bene, dall’idea unificante. L’esperienza intesa in questi termini è già destinata, e finisce.

  • “A ciascun compagno di viaggio”. Incomincia con la dedica dell’autore al suo lettore il viaggio imprenditoriale di Paolo Moscatti (La mia bussola. L’amicizia, la famiglia, l’impresa, Spirali). Lungo questo viaggio, Paolo incontra la moglie Loretta e il socio Alberto, fino a intraprendere la scommessa dell’impresa, oggi giunta alla seconda generazione, con i figli Marco e Luca. Il libro si presta a differenti letture e concerne ciascuno anche a partire dal proprio racconto intorno alla famiglia, che è la questione aperta, la traccia della vita.

  • Il libro di Pietro Ichino, dal titolo L’intelligenza del lavoro. Quando sono i lavoratori a scegliersi l’imprenditore (Rizzoli), mette in discussione il paradigma del lavoratore inteso come “parte debole” nei confronti dell’imprenditore che offre il lavoro. Che ne è, invece, dei cosiddetti giacimenti occupazionali inutilizzati – si chiede l’autore –, considerate le tante offerte di lavoro delle imprese, sempre più alla ricerca disperata di lavoratori specializzati? E propone un nuovo modo d’intendere il mercato del lavoro, in cui sono i lavoratori a scegliersi l’

  • L’aria leggera inebriava di iodio la carta e perfino il legno della matita da disegno, mentre lievi folate del vento profumato di primavera mediterranea solleticavano le lettere della tastiera del MacBook Air. L’immagine del cielo terso che si apriva sul mare soleggiato del desktop sembrava proseguire oltre il dispositivo, nel cielo immenso della piccola marina salentina. Francesca era fortunata a poter lavorare dal tavolino della terrazza, ombreggiata soltanto dalle altissime palme, che avevano salde radici secolari nel giardino della villa. Altri suoi amici erano rimasti a Bologna,

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