UNO SCAMBIO FRUTTUOSO TRA BAMBINI E ANZIANI

Qualifiche dell'autore: 
coordinatrice e membro del CdA di Villa Giulia, Pianoro (BO)

A Villa Giulia si è svolta una bellissima iniziativa, che ha favorito l’incontro tra anziani e bambini. Può parlarcene?

Si è trattato di un’esperienza articolata e studiata ad hoc su mia iniziativa, che ha coinvolto i bambini di quinta elementare dell’Istituto San Giuseppe di Bologna, una scuola privata paritaria diretta dalla Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù e presente da oltre cento anni in città. È stata un’esperienza molto importante sia per gli anziani che per i bambini perché lo scambio tra loro è stato fruttuoso. I bambini sono venuti tre volte a Villa Giulia nell’ambito di un particolare progetto educativo del loro istituto e, insieme agli anziani, hanno affrontato tre importanti argomenti: L’infanzia, Il primo giorno di scuola e Cosa farò da grande. Da una parte gli anziani raccontavano le loro esperienze, dall’altra i bambini riportavano le proprie, con grande coinvolgimento di ciascuno. Gli anziani hanno tratto beneficio dal fatto di constatare cosa e quanto possono insegnare ai bambini, e proprio questo era uno degli obiettivi che mi ero proposta interpellando e coinvolgendo la scuola.

Ma anche i bambini hanno lavorato con molto piacere a questo progetto, che è stato di tipo multidisciplinare, perché ha investito varie materie scolastiche: la geografia, attraverso la collocazione di Villa Giulia nella provincia di Bologna; la storia, attraverso i racconti dei nostri anziani, che hanno dato ai bambini l’opportunità di ascoltare testimonianze risalenti ai primi anni del Novecento; la matematica, attraverso una rappresentazione del concetto d’insieme, che poneva i bambini al centro e gli anziani in cerchio intorno a loro, in modo da fare muro nei confronti dell’esterno; l’informatica, con i suoi strumenti, è servita poi nella realizzazione di un opuscolo a opera dei ragazzi, contenente quanto sia gli anziani sia loro hanno rielaborato di questa esperienza. 

Non è stata casuale, infatti, la decisione di coinvolgere proprio bambini di quinta elementare, perché occorreva una maturità che consentisse loro di discernere quello che gli anziani dicevano, farlo proprio e rielaborarlo per darne testimonianza. Ed è proprio quanto è avvenuto, facendo conseguire a questo importante progetto un ottimo risultato. 

La rielaborazione pubblicata sull’opuscolo ha dato luogo non solo al testo scritto, ma anche a disegni: sia i bambini sia gli anziani hanno rielaborato i loro interscambi di argomenti con disegni straordinari e coloratissimi. 

Infine, abbiamo organizzato una presentazione ufficiale dell’opuscolo alla presenza delle autorità cittadine e così l’esperienza ha avuto rilevanza territoriale, non si è limitata al contesto specifico della nostra struttura. 

Ma il bello di questa iniziativa sta nel fatto che ciascun bambino ha portato e porterà nella propria famiglia, e non solo, un’esperienza in cui l’anziano si trova come loro protagonista di uno scambio.

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