Paolo Moscatti

  • La redazione del bilancio d’esercizio può essere un’occasione di analisi, ma, considerando che l’azienda non è mai ferma, i dati raccolti, che dovrebbero riferirsi ad attività svolte, in realtà rispondono soltanto a una fotografia scattata in modo arbitrario in un momento anziché in un altro. Anziché il bilancio del passato, quindi, è più interessante redigere quello dell’avvenire o “il bilancio del tempo”, come suggerisce il titolo di questo numero del nostro giornale. In che modo TEC Eurolab, nei suoi oltre venticinque anni di attività al servizio di imprese d’eccellenza, ha tenuto

  • A proposito del titolo di questo numero del giornale, La scrittura della quantità, in ventisei anni di attività, nei vostri laboratori avete controllato e analizzato milioni di componenti per le industrie dei settori meccanico, aeronautico, spaziale, biomedicale e dell’automotive. Componenti della cui rottura occorreva determinare la causa con precisione assoluta o di cui occorreva testare le caratteristiche resistenziali a fattori che incidono sulla loro durata negli impieghi più svariati. E, dal 2014, siete stati pionieri nel fornire alle aziende la tomografia dei loro prodotti

  • A proposito del titolo di questo numero del giornale, La nostra ambizione, cosa sarebbe TEC Eurolab oggi, se lei e il suo socio, Alberto Montagnani, non aveste avuto un progetto ambizioso già al momento della costituzione della società?
    Praticamente, non sarebbe nata l’azienda, perché nessuno può avviare un’attività, se non c’è un’ambizione.
    Si dice spesso che occorre offrire opportunità ai giovani, ma le opportunità si colgono soltanto se c’è ambizione, se si punta a raggiungere una meta importante, quindi se c’è un progetto e si redige un programma per

  • Il Governo ha annunciato, a Venaria il 21 novembre scorso, dieci azioni per favorire la quarta rivoluzione industriale (Industria 4.0) nel nostro paese. A partire dall’esperienza di TEC Eurolab, con clienti nei settori della meccanica e dell’automotive in cui l’innovazione è incessante, potete dirci in che misura potranno incidere tali tecnologie nell’industria e nella società dei prossimi anni?

  • A proposito del titolo di questo numero del giornale Battaglia di civiltà, stiamo indagando in che modo l’imprenditore dia un contributo a questa battaglia, anche per il semplice gesto di instaurare dispositivi con i collaboratori, i clienti, i fornitori e altri, che magari non avrebbero occasioni di parola in altri ambiti della società o non avrebbero modo di valorizzare i propri talenti...

  • Per celebrare i primi venticinque anni di vita di TEC Eurolab, avete organizzato un evento particolare, che ha coinvolto tutti i collaboratori: un viaggio di tre giorni a Roma, lo scorso mese di maggio, alla scoperta delle meraviglie che ospita la città eterna. Proprio all’insegna dell’attenzione al capitale intellettuale che ha sempre distinto il vostro modo di fare impresa e le tappe del vostro itinerario di innovazione negli strumenti della scienza applicati ai materiali...

  • In qualità di vice presidente di Alpi (Associazione dei Laboratori di Prova e Organismi di Certificazione Indipendenti), il 10 aprile scorso, lei è stato eletto consigliere di Eurolab (Federazione Europea delle Associazioni nazionali dei Laboratori di Misura, Prova ed Analisi), dopo tanti anni in cui l’Italia non era rappresentata nel board della Federazione. Quali sono i vantaggi che ne derivano per i laboratori del nostro paese?

  • Nel numero precedente del nostro giornale, abbiamo pubblicato l’intervista alla Spira Mirabilis, l’orchestra senza direttore, composta da musicisti di grande talento provenienti da tutta Europa...

  • Nelle sue interviste sul nostro giornale, lei ha sottolineato spesso quanto sia importante valorizzare i talenti nell’impresa. Perché oggi sta diventando così indispensabile?

  •  Il 30 settembre scorso TEC Eurolab ha partecipato alla costituzione dell’associazione Aziende Modenesi per la Responsabilità sociale d’Impresa: 17 aziende di dimensioni differenti, che impiegano, direttamente o attraverso i propri associati, complessivamente più di 31 mila operatori sul territorio nazionale. Che cosa vi proponete?
    Oltre a proseguire quello che ciascuna impresa ha fatto nel tempo per la responsabilità sociale, vorremmo dare un messaggio anche a coloro che non vivono l’impresa, per far capire che non si limita al raggiungimento del

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