Dalla Val Sergio

  • Occorrevano tutta la sobrietà, la finezza, la serietà dell’autore, Paolo Moscatti, della curatrice, Anna Spadafora, e della casa editrice Spirali per mettere un titolo cosi fine a questo libro, La mia bussola. L’amicizia, la famiglia, l’impresa (Spirali), che ogni direttore commerciale avrebbe lanciato, in modo un po’ roboante, come “il più importante, imperdibile, convincente, manuale per divenire imprenditori nel terzo millennio”. Ma non avrebbe avuto torto, perché il libro è anche questo: come una bussola, è un prezioso strumento per chi si accosta all’

  • È un’occasione straordinaria tenere la conferenza di fine anno della nostra rivista in una galleria d’arte, la sede dell’Associazione Oniro, a quasi trent’anni dall’inaugurazione della libreria galleria Il Secondo Rinascimento di Bologna. Questo è un posto straordinario, con opere bellissime, un centro d’arte e di cultura che auspico divenga sempre più rilevante a Modena, e non solo.

    Prima di stabilire di venire qui, ci chiedevamo dove andare, noi, nel nostro nomadismo, nella nostra dissidenza. Non a caso parlavamo di dove, perché l’

  • Quando negli anni sessanta un sindacalista, durante un comizio, ripeté il famoso slogan socialista: “Pane e lavoro”, ci fu tra il pubblico chi urlò: “Pane va bene, lavoro anche no”. È un aneddoto forse banale, ma sembra proporre una prima risposta alla domanda: “Perché oggi non è facile trovare lavoratori?”. Sul lavoro pesa una maledizione, il lavoro non piace, è rifiutato, è negato; tra l’altro, in latino laborare voleva dire “soffrire” (ex stomaco laboro indicava “ho mal di stomaco”) e in alcune regioni ancor oggi “lavorare” si dice “faticare”. Perché il

  • Per salvaguardare l’ordine geopolitico e gli interessi economici e finanziari, sotto l’ordine mondialista, l’indifferenza in materia di umanità del provincialismo e del populismo americano e europeo lascia che Xi Jinping, Vladimir Putin, Recep Tayyip Erdogan, Kim Jong-un, i castristi, i telebani, i fondamentalisti compiano massacri, stermini, torture e aboliscano i diritti civili nei loro stati e in Africa, a Hong Kong, nello Xinjiang, in Crimea, in Libia, in Siria, in Afghanistan.

  • Protezione, tutela, difesa: queste tre parole sono le più associate alla differenza e alla varietà, considerate sempre in pericolo o a rischio. Per esempio, “rischio” di sfruttamento o di emarginazione per le differenze sociali, “pericolo” di estinzione per le varietà di specie animali.

  • Il disturbo dell’umore, il disturbo del sonno, il disturbo del pensiero, il disturbo del comportamento, il disturbo dell’apprendimento, il disturbo della memoria, il disturbo del linguaggio, il disturbo dell’attenzione, il disturbo alimentare.
    Nulla di più condiviso, di più studiato e di più comune del disturbo: ognuno ha il suo disturbo. In questa accezione, disturbo equivale a disordine, cioè viene inteso come un limite dell’ordine sociale, dell’ordine relazionale, dell’ordine del sistema. Ma, prima di tutto, di quel sistema chiamato personalità, per cui nei trattati di psichiatria

  • Nel 1530, i veneziani Paganino e Alessandro Paganini, padre e figlio, hanno una brillante idea. Sono tipografi, è stata inventata da poco la macchina per stampare e considerando che una moltitudine immensa di islamici è devota al Corano, trasmesso oralmente, pensano di stamparlo. La tiratura è altissima, ma non c’è nessuna vendita: nel 1538 tutte le copie vengono messe al rogo e ai Paganini viene tagliata la mano destra. Come scrive Carlo Panella nel libro Fuoco al Corano in onore di Allah, già il califfo ottomano Bayezit II, nel 1483, aveva proibito la stampa di qualsiasi testo in

  • Secondo i recenti dati Istat sulla situazione industriale in Italia, il 90 per cento delle grandi imprese (quelle con oltre 250 addetti) e il 73 per cento delle imprese di dimensione media hanno introdotto o esteso lo smart working o il telelavoro durante la cosiddetta emergenza Covid-19.

  • Nel libro La repubblica, Platone s’interroga se sia meglio che la città venga amministrata dai politici o dai sophòi, ovvero dai filosofi. E scrive che spetta a quest’ultimi, depositari della conoscenza che trae al bene, la guida della città. 2600 anni dopo, nel pieno della pandemia di Covid-19, si è riproposta la questione: al posto dei filosofi, la guida dei destini della nazione è stata delegata ai virologi e ai comitati dei tecnici. Con un’aggiunta: il conflitto si è spostato anche tra i medici, di varie specialità, ciascuno con la sua valutazione, la sua eziologia, la

  • L’epoca della comunicazione totale, diretta, “virale” ha incontrato con il Covid-19 il suo contrappasso: l’influenza incontrollata, il contagio rapidissimo, il virus senza vaccino. E l’esibizione dei contatti nei social è divenuta tabù del contatto, paura di toccare, paura di una stretta di mano. Che ne è del Noli me tangere con cui Cristo, in mezzo alla folla, indica che la parola non si tocca, non si prende? Inebetiti, come tanti Tonio dei Promessi sposi, ai vincenti di ieri non resta che dire: “A chi la tocca la tocca”. E quanti sedicenti comunicatori ci avevano spiegato

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