Nel libro VII della Repubblica, Socrate invita Glaucone, il suo
interlocutore, a immaginare che gli umani vi vano incatenati, fin dalla
nascita, in una caverna, con un fuoco alle spalle, per cui sulle mura della
caverna vedono ombre di persone e oggetti credendo che siano la realtà. Ma vi è
chi, prosegue Socrate, arrampicatosi sulle rocce, è uscito dalla caverna e si è
accorto che esistono il sole, le stelle, ben altro da queste ombre e da queste
catene. Torna a parlarne, dà testimonianza, ma per questo viene accolto,
ascoltato, ringraziato? No, viene deriso,