In quasi trent’anni, il vostro studio si è cimentato con vari ambiti dell’ingegneria, tra l’altro, collaborando con il dipartimento di Scienze delle costruzioni dell’Università di Bologna nella ricerca sui materiali e sui sistemi diagnostici e dando un apporto alla realizzazione di strumentazione sensoristica da utilizzare su edifici e infrastrutture. Come si sta evolvendo la vostra attività nell’industria della diagnosi architettonica?