IL RESTAURO srl per la conservazione dei beni culturali
Com’è nata la società Il Restauro?
La Società è nata dall’esigenza di mettere a frutto una formazione e un percorso professionali comuni a me e a mia sorella Maria Caterina. Negli anni, l’azienda che abbiamo creato ha allargato costantemente il suo campo d’intervento, affrontando anche lavori particolari, come il recupero delle pavimentazioni in pietra naturale e cotto. L’obiettivo che l’azienda si è sempre posta è comunque l’ottenimento del miglior risultato, qualunque lavoro debba affrontare, anche il più difficile. Oggi si colloca tra le aziende leader nel settore, per la professionalità e la serietà nell’impiego di personale altamente qualificato in costante aggiornamento tecnico. Il Restauro, attualmente, è una delle primarie aziende italiane specializzata nel recupero degli edifici storico-monumentali, degli affreschi e delle pitture murali, del recupero di mobili e di portoni antichi. Opera nella conservazione dei beni culturali ed è specializzata nel restauro dei materiali lapidei, dei dipinti murali e delle superfici architettoniche. Dispone di un laboratorio attrezzato per il restauro dei dipinti su tela e tavola e collabora con i migliori esperti nazionali e internazionali del settore. Ogni progetto d’intervento è formulato sulla base di accurate indagini storico artistiche e tecnico scientifiche. Le ricerche storiche e di archivio, le analisi scientifiche sui materiali, sulle tecniche esecutive e sul degrado e la documentazione grafica e fotografica dell’intervento precedono e affiancano il lavoro di restauro che diviene così anche un’occasione importantissima di approfondimento storico e tecnico dell’opera d’arte.
Quale ruolo gioca la scelta dei materiali nel successo dei vostri interventi?
Un ruolo molto importante: il restauro di qualità richiede da sempre grande interesse e attenzione nella scelta dei materiali e, soprattutto oggi, una costante ricerca dei prodotti d’avanguardia in ciascun specifico settore d’impiego e nello studio delle più consone applicazioni tecniche.
Come definirebbe la professione di restauratore oggi?
Essere restauratori oggi richiede un’accurata preparazione e una molteplicità di aspetti conoscitivi e formativi che toccano l’ambito tecnico-scientifico, quello storico-artistico e quello estetico, in un costante aggiornamento. Poi occorre passione. Come quella che da sempre caratterizza l’attività mia e di Maria Caterina e che ci ha consentito di recuperare opere d’arte sia nel campo dell’edilizia storica e monumentale sia in quello dei manufatti antichi.
Può citare alcuni dei più importanti interventi di restauro da voi effettuati?
Indubbiamente, tra i nostri restauri più significativi, a Bologna, ci sono quelli di Palazzo Re Enzo, dell’ex convento di Santa Cristina, dell’ex Sala Borsa in Palazzo D’Accursio, della Biblioteca dell’Archiginnasio e, recentemente, della Rocca e del Cassero di Porta Galliera e, a Ferrara, quello di Palazzo Giulio d’Este. Ma, sempre nella nostra città, abbiamo restaurato anche la facciata del palazzo Opera Pia dei Poveri Vergognosi, la Chiesa di San Benedetto, l’ex convento di San Mattia, il porticato esterno di Palazzo Malvasia, Palazzo Bianconcini di via Belle Arti, Palazzo Salaroli in Strada Maggiore, Villa Guastavillani, il Teatro di Villa Mazzacorati e il Palazzo della Banca d’Italia. Inoltre, ci siamo occupati della Torre dell’Orologio di Piazza del Popolo a Faenza, di Palazzo Govoni a Pieve di Cento, di Palazzo Altan a San Vito al Tagliamento e del bellissimo Castello di Formigine, per citarne altri.
Lavori particolari sono stati quelli che hanno riguardato le Lunette affrescate del Portico di San Luca, le decorazioni interne di Palazzo d’Accursio, i Portici di via Ugo Bassi e il recupero della fontanella di Piazza Nettuno. Inoltre, il recupero di molti altri edifici privati e di loro particolari e i tanti restauri lignei e lapidei, oltre ai ricordati interventi su affreschi e su tele.
Quali sono le vostre committenze?
Sono committenze pubbliche e private, il più delle volte sotto l'alta sorveglianza delle soprintendenze.
Può citare un'opera di particolare rilievo di cui vi state occupando?
Senza dubbio la Basilica di San Petronio a Bologna.