COME ABBIAMO RESTAURATO LA JOHNS HOPKINS UNIVERSITY
Intervista di Pasquale Petrocelli
Tecnologie per Abitare è un’impresa edile che opera ormai da quarant’anni. Iscritta all’Albo Nazionale Costruttori Edili, sia per le categorie normali che per quelle del restauro architettonico, basa il suo operato soprattutto sulla costruzione del nuovo, la conservazione strutturale, il restauro e le tecniche specialistiche. Avete recentemente concluso i lavori di ristrutturazione dell’Università americana a Bologna, la Johns Hopkins University. Può darci una testimonianza di questa esperienza?
Il nostro intervento alla Johns Hopkins University si è svolto dal 2005 ai primi mesi del 2007 e si è articolato in tre fasi. Nella prima fase dei lavori, conclusa nell’ottobre 2005, ci siamo occupati della ristrutturazione della biblioteca che, forte di un notevole ampliamento della balconata, ha goduto di un restyling di tutta l’impiantistica presente — impianto elettrico, aria condizionata, tubature, ecc. — e dell’adeguamento normativo globale, fondamentale per la sicurezza e la tranquillità di studenti e personale. Successivamente, è stato creato ex-novo il laboratorio informatico — seguendo scrupolosamente le esigenze dei nostri committenti — per realizzare un ambiente sicuro e metodologicamente adatto al tipo di attività formativa. Infine, abbiamo provveduto a irrobustire la struttura fondale dell’edificio con interventi specializzati di sottomurazioni.
La seconda fase, la più intensa, ci ha visti alle prese con una corposa ristrutturazione di ben duemiladuecento metri quadrati di muri portanti e non, nuove pavimentazioni, servizi e impianti tecnologici, all’interno di un più ampio intervento di adeguamento sismico dell’area coinvolta. Abbiamo inoltre costruito un nuovo corpo didattico, dislocato su cinque livelli, per un totale di mille metri quadrati di aule universitarie.
L’ultima fase, conclusa all’inizio di quest’anno, ha visto nascere il primo laboratorio pedagogico di lingua, oltre a tre aule per l’insegnamento e a spazi più ampi destinati agli uffici del personale.
In due anni di febbrile attività, abbiamo trasformato il volto dell’università, influenzando la vita accademica dei suoi frequentatori: abbiamo ingrandito e perfezionato l’auditorium e il terrazzo che dà sul parco, abbiamo realizzato una nuova student lounge per i momenti di pausa e migliorato la preesistente caffetteria, con la costruzione di una luminosa veranda sul davanti. Abbiamo realizzato nuovi e ampi spazi per lo studio e l’apprendimento attrezzati con strumentazioni all’avanguardia.
Quando è stata inaugurata la nuova sede?
Il 22 febbraio di quest’anno e alla cerimonia, presieduta dall’attuale direttore del Centro, Kenneth H. Keller, hanno partecipato alcuni fra i più importanti rappresentanti di Comune, Provincia e Regione, autorità del mondo imprenditoriale e religioso, nonché due ospiti d’eccezione come il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e Luca Cordero di Montezemolo. È stato un onore che per l’inaugurazione di questa nuova sede dell’Università, a cui Tecnologie per Abitare ha dedicato tanta passione e impegno, sia stato organizzato un avvenimento così prestigioso. Il direttore ha ringraziato personalmente più volte la nostra impresa, per aver svolto un lavoro professionale e degno di nota, ha definito il nostro operato una sorta di miracolo, per la velocità con cui è stato compiuto, e noi come il miglior gruppo di lavoro con cui si potesse collaborare, data la nostra disponibilità e competenza.
Perché si è reso necessario un intervento di ristrutturazione di questa sede? E, dal punto di vista tecnologico, perché è stato importante rivoluzionare tanto l’impiantistica del complesso?
Sia chiaro che, anche prima del nostro intervento, la Johns Hopkins non era certo un ambiente pericoloso per i suoi avventori. Data però la costante affluenza di studenti provenienti da tutto il mondo e la crescente e legittima severità in fatto di normative sulla sicurezza, in special modo per gli ambienti pubblici, si è reso imprescindibile un adeguamento globale della struttura, che l’ha resa non solo confacente ai canoni legislativi, ma anche tecnologicamente al passo coi tempi rispetto alle esigenze di un’università moderna. Non dimentichiamo quanto una formazione di qualità costituisca un valore aggiunto per l’inserimento nel mondo del lavoro e quanto essa sia possibile solo in un ambiente funzionale, in cui tecnologia e efficienza vanno di pari passo.
Se poi sono stati necessari interventi all’impiantistica non ci si deve meravigliare: gli impianti di una qualsiasi costruzione possono essere paragonati al sistema circolatorio del corpo umano: se non funziona a dovere, tutto l’organismo ne risente, con conseguenze disastrose.
Il vostro intervento alla Johns Hopkins University come impresa edile ha effetti sulla formazione culturale che vi si svolge…. Mi sembra importante da sottolineare.
Tecnologie per Abitare si è adoperata perché i metodi di educazione di quest’università potessero esprimersi al meglio, senza arenarsi in problemi strutturali di qualsiasi genere, anzi, plasmando un terreno fertile su cui poggiarsi e crescere ancora di più. La nostra conoscenza tecnica delle problematiche edili, conclamata in quarant’anni di esperienza, ci ha permesso di fornire la miglior tecnologia nel minor tempo possibile.