IL CERVELLO DEL MERCATO IMMOBILIARE

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presidente di Santo Stefano Immobiliare, Bologna

In questo numero apriamo il dibattito intorno al cervello dell’industria, ai dispositivi da instaurare con i vari interlocutori dell’impresa. In che modo questi dispositivi contribuiscono a innovare il settore immobiliare in cui operate?

L’immobiliare vende servizi e si avvale della parola. La direzione del nostro gruppo si pone obiettivi volti alla vendita di questi servizi. Lei potrebbe chiedersi cosa ci sia da innovare nel caso di chi, avendo la proprietà di un immobile, decide di metterlo in vendita. Eppure, non basta avere un immobile perché questo sia vendibile. In altre parole, l’immobile non è già il prodotto, ma lo diviene lungo gli incontri con i nostri professionisti. Ed è proprio in questa fase che entra in gioco qualcosa dell’ingegno, del cervello industriale, per cui l’immobile giunge a vendersi. Nel nostro caso, tutti gli strumenti, le risorse e le invenzioni sono rivolti all’acquisizione di immobili, da parte dei proprietari venditori, e ad assicurarne la pronta fruizione, da parte degli acquirenti. Noi siamo molto attenti a trattare con i venditori, ovvero i proprietari di case, perché sono loro che ci scelgono. L’acquirente, invece, non sceglie l’agenzia immobiliare, ma sceglie l’immobile. Tuttavia sta al nostro ingegno rispondere con efficacia alle sue aspettative. Ecco perché offriamo un’ampia gamma di attività atte a rilanciare l’interesse del venditore a vendere il proprio immobile al meglio e nel minor tempo possibile e, parimenti, l’interesse dell’acquirente a trovare l’immobile più corrispondente alle proprie esigenze.

E voi avete una media di vendita in tempi assolutamente brevi...

Tendenzialmente la vendita avviene entro sei mesi al massimo. L’immobile si vende anche in una settimana, ma questo avviene nel caso in cui abbia effettivamente caratteristiche di vendibilità. Quando, invece, è necessario più tempo, spesso ciò avviene perché il prezzo di quell’immobile è fuori mercato. Poi, si può dire che quella caratteristica specifica dell’immobile è diversa o migliore di quella di un altro immobile, ma ciò accade proprio perché esula dallo standard e quindi non interessa alla massa, rendendo più difficile la vendita. È per questo che a ciascun immobile deve essere associata una serie di servizi ad hoc. E noi interveniamo proprio per offrire servizi tecnici, urbanistici e catastali accanto a quelli giuridici e commerciali propedeutici alla vendita. Noi, per esempio, non acquisiamo mai immobili fotografati da cellulare o in maniera amatoriale. Quando una bella casa di proprietà viene venduta, non è più la bella casa di proprietà ma è il bel prodotto da vendere. La nostra pubblicità, incluso anche il branding pubblicitario, è volta alla sponsorizzazione dell’agenzia immobiliare con la stessa cura che mettiamo nella promozione degli immobili.

Quali sono le novità del settore?

A Bologna persiste il problema delle locazioni immobiliari, che risentono di un esubero della domanda a fronte di un’offerta scarsissima. Sono sempre di più i privati che hanno trasformato le proprietà in piccoli Bed & Breakfast aperti al pubblico. Ma questo ha comportato la scomparsa dal mercato delle locazioni immobiliari a lungo termine e un aumento dei canoni di locazione. Allora, giustamente gli studenti si lamentano di non trovare immobili disponibili o di trovarli a canoni molto elevati. Questa è una novità non trascurabile. Occorrerebbe fare una revisione dei contratti. Sono obsoleti per esempio quelli a canone 4+4, che vincolano per troppi anni la permanenza del conduttore e allo stesso modo occorre intervenire per gli sfratti. Va bene tutelare i diritti del conduttore, ma siano riconosciuti anche i diritti del proprietario che scambia la casa con del denaro: nel momento in cui non riceve il canone, non è tenuto a subire le esigenze personali dell’inquilino moroso. Occorre, poi, mettere in discussione la legislazione ancora molto restrittiva in materia di costruzione di nuovi edifici, che potrebbero invece ridurre il problema della penuria di case.

Concludo con una considerazione. In Italia viviamo di turismo, ma, se la domanda è tale per cui tutte le proposte di B&B di privati sono soddisfatte dalla ricezione turistica, significa che il turismo è un’industria. Ho l’impressione, invece, che questo paese viva di rendita nella gestione dei flussi turistici proprio come vive di rendita chi investe nella rendita di immobili. Ma approntare nuove misure per rilanciare il turismo comporta che non sia più il tempo di vivere di rendita. Il turismo deve diventare assolutamente un investimento a reddito.