SPAGNESI: LA BOTTEGA DELLE MERAVIGLIE DI IERI E DI OGGI
Fondato nel 1892, nel cuore della città termale più nota
allora in Europa, Porretta Terme, il negozio che oggi ha il marchio Spagnesi è
fra i più apprezzati da collezionisti, curiosi e persone di tutte le età,
grazie a centoventisei anni di trovate commerciali che un’ingegnosa quindicenne
mise in atto per conquistare l’attenzione dei visitatori alla scoperta delle
meraviglie dell’Appennino bolognese.
Com’è incominciata la vostra scommessa? Sono entrato
nella gestione del negozio assieme a mia moglie negli anni sessanta, per collaborare
con mia madre, Loredana Vivarelli, che lo dirigeva. Erano gli anni in cui a
Porretta le terme erano in un momento magico e i tanti alberghi attivi erano splendenti
nelle loro sale.
Il nostro negozio era stato aperto dal nonno, Angelo
Vivarelli, originario di Lucaiola, nell’ex comune di Granaglione (oggi Alto
Reno Terme), prima nella Piazza della Libertà e poi nella via principale di
Porretta Terme, Via Mazzini, come ferramenta con l’insegna Terraglie e
vetrerie Angelo Vivarelli. Rimasto vedovo all’età di quarantasette anni, il
nonno affidò la gestione della ferramenta di Via Mazzini a mia madre, appena
quindicenne.
È stata lei l’artefice della riuscita dell’attività con
continue invenzioni, come l’esposizione degli oggetti in vendita all’esterno
del negozio, attirando così la curiosità dei passanti che raggiungevano la vicina
piazza di riferimento della vita cittadina, dove confluivano la sede postale,
l’ospedale di Porretta e le banche. Il nome Spagnesi, che oggi identifica il negozio,
è intervenuto in seguito al matrimonio con Osvaldo Spagnesi. Io avevo sei anni
e mia sorella appena tre, quando mia madre, rimasta vedova, decise di
rilanciare il compito che le aveva affidato il padre lì dove aveva
incominciato, ed è perfino spirata in quella bottega dov’era divenuta donna,
con la voglia di vedere Venezia da dove giungevano manufatti pregiati. Oggi, è
ancora possibile trovare alcune produzioni in serie limitata degli artigiani di
Murano, porcellane e altri oggetti d’arte in serie speciali, che attraggono un
pubblico di cultori e appassionati provenienti da varie regioni italiane.
Negli anni novanta abbiamo incominciato a collaborare con
Gianbattista Borgonzoni, il noto architetto bolognese poi divenuto nostro
professionista di fiducia, che disegnò gli altre due negozi che abbiamo aperto a
Porretta. Incominciammo, allora, a inserire anche la vendita delle porcellane
di Copenhagen, i piatti di Wedgewood, i bicchieri di Baccarat, Lalique, Venini
e oggetti di design fra i più noti al mondo, per proporre liste di nozze di un
certo valore. Mia madre, infatti, aveva trasformato nel corso della sua
esperienza l’attività, che da ferramenta divenne negozio di casalinghi, poi di
manufatti in rame e dopo ancora anche di porcellane, fra le più rinomate, come
Morbelli di Milano, Richard Ginori, Saint Bonnet, di cui abbiamo ancora alcuni
pezzi unici.
La caratteristica del negozio storico è che consente di
trovare un’ampia varietà di oggetti sempre diversi. Chi acquista nella
sede originaria trova prima di tutto il valore aggiunto del negozio storico, ma
anche l’oggetto che mai avrebbe pensato di acquistare.
La prima volta i clienti entrano per curiosità e poi tornano
perché qui trovano qualcosa di unico, comprano qualcosa che è parte integrante
del marchio Spagnesi e della sua storia, perciò è quasi come comprare un pezzo
del negozio.
Tra gli aspetti che indicano la storicità del negozio
Spagnesi, c’è anche la vetrina liberty originale con l’etichetta “Bagni della
Porretta”, eseguita dal noto fabbro Ugo Masotti.
Ma è possibile ammirare anche l’altra splendida vetrina
liberty del negozio che avevamo nella Piazza di Porretta, gestito prima da mia
sorella Cosetta e poi confluito nel nuovo Spagnesi, anch’esso in Via Mazzini,
che segue nostra figlia Alessia.
Nel vostro negozio avete ospitato tante celebrità che
hanno soggiornato a Porretta.
Potete raccontarci qualche aneddoto? Quando mia madre
ebbe l’idea di proporre i più bei manufatti in rame, prodotti dai migliori
artigiani che erano in Italia, le vendite ebbero un’impennata. Tra gli
estimatori del nostro negozio, un giorno bussò alla nostra porta di casa Nini
Rosso, il trombettista autore del Silenzio. Noi abitavamo al piano
superiore del negozio e, alle cinque della mattina, sentimmo suonare in modo
insistente il campanello. Allora, mia madre si è affacciata al balcone e ha
visto l’artista che la pregava di aprire il negozio a quell’ora per vendergli
l’anfora di rame che aveva notato in vetrina la sera prima, dopo la sua
esibizione musicale.
Per fare un altro esempio, occorre precisare che una volta
era necessario parlare almeno mezz’ora prima di vendere un oggetto di rame da
venti mila lire; perciò, quando una sera si è presentato all’ora della chiusura
un signore, che indicava a uno a uno diversi oggetti in rame da mettere da parte
per l’acquisto, noi ci chiedevamo dove fosse la fregatura. Fu in quel momento
che mia moglie lo riconobbe come il cantautore Gino Paoli. Fra gli artisti
estimatori del nostro negozio vi sono anche Francesco Guccini e la moglie
Raffaella, e altri amici, come Giorgio Zagnoni, grande flautista, e Graziano Uliani,
fondatore del Porretta Soul Festival. Ricordo, poi, Enzo Biagi, originario
di Pianaccio, che era uso perlustrare angolo per angolo il negozio.
Veniva a trovarci spesso anche la famiglia Giordani, che
aveva costruito le prime carrozzine per bambini, ma anche il direttore del
Petruzzelli di Bari con la moglie e i pellicciai più famosi della Toscana.
Molti di questi artisti erano soliti soggiornare negli alberghi di Porretta,
che accoglievano una clientela di alto livello.
Il vostro negozio è stato prezioso anche per alcuni film
di Pupi Avati, come Storie di ragazzi e ragazze e Una gita scolastica…
Durante le riprese di Storie di ragazzi e ragazze, venne in negozio
l’aiutoregista per cercare alcuni oggetti che occorrevano per girare la scena
di una festa di matrimonio e noi suggerimmo di andare a curiosare giù nella cantina.
È stato così che uno stupendo servizio da tavola della vecchia produzione
Richard Ginori ottenne addirittura il primo piano cinematografico. Quando il
film uscì nelle sale, furono in tanti a chiederne con insistenza l’acquisto e alla
fine se lo aggiudicò un cliente di Porretta.
L’ultimo nato in quest’avventura è il negozio Spagnesi di
Bologna… Nel 2005, a Bologna non c’era un negozio monomarca Swarovski, con cui
già collaboravamo a Porretta. Il rappresentante dell’azienda austriaca si era
rivolto alla nostra ditta perché Bologna restava l’unica città in Italia a non
avere il monomarca. È accaduto così che, tredici anni fa, nostra figlia Monica
ha inaugurato la boutique Swarovski in Via D’Azeglio 14, di fronte alla casa
museo di Lucio Dalla.
Attualmente, quindi, a Porretta Terme abbiamo circa duecento
metri quadrati di negozio suddivisi nelle tre sedi, che sono nate dall’esigenza
di non modificare il locale storico, non più adatto a trattare articoli di
nuova produzione. I nostri quattro negozi Spagnesi sono stati aperti, quindi, strada
facendo, secondo le occorrenze commerciali che si presentavano di volta in
volta.
Mi auguro che questo negozio resti un simbolo e un testimone
ultracentenario della storia di Porretta. Nel 2007 siamo stati selezionati fra
le prime dieci attività storiche della provincia di Bologna meritevoli di un
piccolo finanziamento, che ci ha consentito di rinnovare qualche scaffale.
Finché saremo in vita, quindi, questo negozio non si tocca. È meglio non
dedicare tempo ad attività come queste, se non si amano abbastanza, perché
acquistare da noi non è come andare a comprare al bancone del supermercato.
Per fare il nostro mestiere ci vuole un’anima e una
professionalità che non sono paragonabili minimamente agli sforzi quotidiani
che facciamo ormai da più di cinquant’anni. Inoltre, per ottenere oggi quali
soddisfazioni, tartassati come siamo da ogni sorta di burocrazia? Non è per una
ricompensa economica che svolgiamo questo mestiere. Questo devono considerare le
persone, quando vedono il nostro negozio.
Cosa vi augurate per la nuova fase di Porretta e
dell’Alto Reno Terme? Mi auguro che si stia avviando la sua rinascita e che
ritornino in auge le straordinarie terme, comprese le cosiddette terme Alte, in
cui è nata la storia di Porretta, perché deve risorgere questo gioiello
dell’Appennino bolognese, dove, per esempio, non c’è ancora la delinquenza
propria alle grandi città e che ha una collocazione geografica unica, fra
Bologna e Firenze.
Da visitare durante la stagione invernale è anche la vicina
stazione sciistica del Corno alle Scale, dove si allenava a diventare campione
del mondo Alberto Tomba.