IL MERCATO DEL TERZO MILLENNIO
I Comuni italiani più importanti si sono sviluppati intorno ad alcuni elementi urbanistici ricorrenti come la piazza, la cattedrale, il municipio e altri centri d’interesse specifici di ciascuna città. Oltre all'università, Bologna ha una struttura che ha orientato cultura, gusto, economia della città, diventando nel tempo uno dei brand più diffusi di quell'arte del commercio, del cibo, del gusto che ha reso famosa Bologna nel pianeta nei secoli. Parliamo di quella zona che topograficamente si chiama Quadrilatero e come dispositivo di vendita e di commercio da sempre è nota come Mercato di Mezzo. Zona conosciuta dai bolognesi fin da bambini, che imparano ad apprezzare il cibo e la sua esposizione anche dai colori e dai profumi, e a intuirne l’importanza strategica e commerciale per la città. Il Quadrilatero nei secoli ha conosciuto trasformazioni rilevanti che hanno portato vantaggi enormi alla città. L’ultima è sicuramente una di queste. Nei locali di una struttura ottocentesca notissima anch'essa ai bolognesi come “Mercato coperto”, sempre nella zona del Quadrilatero, dove fino al 2008 c’erano banchi di venditori di primizie alimentari, è stata compiuta un’importante operazione culturale, commerciale e di orientamento all'alimentazione. In questi locali oggi l’ormai millenaria tradizione bolognese della filiera del cibo e delle specialità del territorio ha incontrato le nuove proposte, le nuove abitudini alimentari e all'intrattenimento conviviale, come lo slow food e la degustazione di prodotti quali birra, vino, bibite e altri alimenti ottenuti con metodi artigianali, attraverso l’istituzione di uno spazio cosiddetto cross-over, gestito da operatori commerciali specializzati in questo tipo di proposte. Dopo lavori di ampia ristrutturazione e di rinnovamento svolti dal 2012 al 2014 da Coop Adriatica, lo storico Mercato Coperto, ora ribattezzato Mercato di Mezzo, idealmente erede del millenario nome commerciale del Quadrilatero, ha iniziato la sua attività con successo assoluto di pubblico, d’interessati e di curiosi, dall'Italia e dall'estero. Con due ingressi, uno in via Clavature e uno in via Pescherie Vecchie, si sviluppa su tre livelli per oltre 700 metri quadrati. Nella ristrutturazione dello spazio sono state valorizzate le caratteristiche storiche, come i grandi lucernai vetrati al centro delle due facciate. Al piano terra, di 370 metri quadrati, intorno alla “piazzetta centrale” con i tavolini per le consumazioni, trovano posto i chioschi degli alimentari, collocati nelle nicchie laterali come nell'impianto ottocentesco. Gli spazi e le attività sono gestiti da alcuni tra i marchi più importanti dell’enogastronomia bolognese, come il Forno Calzolari, Agribologna, la Macelleria Zivieri, la Pescheria del Pavaglione, la Pasticceria Gino Fabbri. Quindi nomi a diffusione nazionale, come Granarolo e la stessa Coop Adriatica, che ha creato un suo spazio di ristorazione, che ha chiamato DeGusto, dove fermarsi a consumare spuntini, aperitivi e altre bevande e acquistare i prodotti Fior Fiore Coop e Alce Nero, e i vini dell'Enoteca regionale dell'Emilia-Romagna. Una scala e un ascensore panoramico conducono al primo piano, di 180 metri quadrati, che ospita una pizzeria di Eataly. Al piano interrato, in locali molto suggestivi con le volte a botte, opera la birreria artigianale Baladin, produttrice di birre famose ormai in tutto il mondo e, ora, anche di bibite ottenute con metodiche tradizionali. Ma il successo del nuovo Mercato di Mezzo deriva anche dalla percezione di un fare, di un’imprenditorialità attenta alle persone e al loro gusto, che va oltre il commercio e le sue istanze, e fa entrare a pieno titolo, anche per quest’aspetto, Bologna, città della cultura, nel ventunesimo secolo. Forse non casualmente Bologna è infatti, in questo momento, la città italiana che registra il maggior incremento e si colloca al sesto posto per numero di visitatori stranieri, secondo una classifica di valori riconosciuti internazionalmente.