Sergio Dalla Val

  • Da dove viene la pittura? Dove va? “Esercizio, studio, ricerca, lavoro di bottega ed esperienza di vita”, scrive, a proposito di Raffaello Sanzio, Bachisio Bandinu nel libro Raffaello Sanzio e Sandro Trotti, pubblicato nella collana “L’arca. Pittura e scrittura” (Spirali). E, scrivendo di Sandro Trotti, cita una sua frase: “Accendi i colori e fai il quadro”.

  • Il dossier di questo numero della nostra rivista riporta gli interventi dei dibattiti organizzati dall’Università internazionale del secondo rinascimento a Bologna e a Modena in occasione della pubblicazione del libro di Roberto Cecchi I beni culturali. Testimonianza materiale di civiltà, pubblicato dalla casa editrice Spirali, che sta suscitando un ampio dibattito in varie città d’Italia. Un dibattito essenziale per Bologna, per Modena, ma non solo: anche se apparentemente esenti da un macroscopico degrado urbano, queste città, come altre, sembrano soffrire di una

  • Il dossier di questo numero è costituito dagli interventi al forum internazionale Il valore dell’impresa. La sua arte e la sua invenzione per l’avvenire dell’Italia e dell’Europa (Camera di Commercio di Modena, 21 novembre 2006), organizzato dal  Brainworker Institute e dall’Università internazionale del secondo rinascimento con la collaborazione di Confindustria Modena e della sua scuola di management, Nuova Didactica. L’occasione di questo forum è stata la pubblicazione del libro dell’economista Roberto Ruozi Il valore dell’impresa (Spirali). Valore

  • Fra i motivi per cui questa rivista è sorta nel 2000, c’è la constatazione che si è ormai dissipata l’opposizione tra città e provincia, e che quindi è impossibile definire la città nei termini tradizionali, cioè secondo la dimensione o il numero degli abitanti. Ormai le imprese, i centri direzionali, gli istituti di ricerca, gli uffici finanziari, gli scambi internazionali, che definiscono la città, non sono più appannaggio solo degli agglomerati tradizionali. Può accadere, per esempio, che Cupertino, dove Steve Jobs ha inventato il suo personal computer, abbia avuto un

  • L’occasione di questo numero della rivista è data dal dibattito organizzato a Bologna, dall’Università internazionale del secondo rinascimento, in occasione della pubblicazione del libro di Georges Mathé, Elisabetta Pontiggia e Paolo Pontiggia Questione cancro (Spirali). Abbiamo invitato a discuterne alcuni medici, docenti e scienziati impegnati nella ricerca e nella cura, che ciascun giorno affrontano qualcosa che esige l’assenza di pregiudizio. E dagli interventi in quel dibattito, che qui pubblichiamo, emerge anzitutto che la questione cancro, e con essa altri

  • Quando incomincia la modernità? Da che cosa è contraddistinta? Nasce con Cartesio e con l’illuminismo europeo? O con John Locke e con l’illuminismo anglosassone? È rintracciabile anche in Pico della Mirandola o esige Galilei? Ma si può parlare di città moderna senza l’apporto di Leonardo da Vinci o senza la scienza nuova di Giambattista Vico?

  • Quel che, da Aristotele ai giorni nostri, è stata chiamata scienza è piuttosto un discorso sulla scienza, costituito da un susseguirsi di rappresentazioni, modelli interpretativi, paradigmi, prodotti da una miriade di discipline il cui numero è in continuo aumento. Questo discorso doveva fare presa sulla realtà, prendere le cose in un sistema sempre più unitario e totalizzante, puntando a una comprensione generalizzata. L’etimo di scienza rimanda alla radice ski, tagliare, dividere, ma questa divisione è un frazionamento: questo discorso deve comprendere prima dividendo in unità

  • Il convegno Come ascoltare gli edifici (Cappella Farnese, Municipio di Bologna, 20 aprile 2006), di cui pubblichiamo in questo numero ampi brani, ha preso spunto dal libro con lo stesso titolo, elaborato da Massimo Mola, che lavora nelle istituzioni che verificano l’applicazione delle normative edilizie e perseguono i reati in questa materia. Il libro è sorto da una conversazione di un giorno e mezzo tra Mola, Armando Verdiglione e alcuni redattori della casa editrice Spirali. Il suo titolo è intrigante: presuppone forse che gli edifici parlino una lingua loro propria, ci

  • Il recente forum dal titolo Brainworking. Il cervello dell’impresa (Confindustria Modena, 25 novembre 2005), di cui pubblichiamo in questo numero alcuni interventi, è stato l’occasione per reincontrare Emilio Fontela, che nel 1997, nel libro Sfide per giovani economisti (Spirali), parlò per primo del brainworker,  citando il termine di un programma della Comunità Europea elaborato da R. von Gizycki e W. Ulrich, pubblicato in Germania nel 1988. Già allora risultava uno statuto differente da quello del consulente, dell’esperto, del formatore della sociologia o degli

  • Quando si discute di temi come il cuore o il cervello, ognuno pensa che si tratti di una questione per specialisti, per cui delega il problema agli operatori della salute, fiducioso che questi capiranno tutto, sapranno tutto, si metteranno d’accordo e daranno all’utente, paziente e passivo, gli opportuni farmaci per farlo stare bene, o meglio. Questa delega è stata incoraggiata dalla stessa corporazione medica, che spesso si ritiene l’unica depositaria di un sapere, cui è vietato l’accesso: così per ogni “disturbo”, ma anche per una dieta, occorre rivolgersi allo specialista.