La città come civitas
esiste soltanto in seguito all’instaurazione dell’Altro, mentre la città come polis, come comunità fondata sulla politica del luogo
comune, da Platone e Aristotele fino a oggi, si è risolta in un ideale di
partecipazione al governo sulla
città, in cui la città diviene di tutti, di pochi, di molti, ma mai dell’Altro.
Tutt’al più, la politica del luogo comune ha economizzato l’Altro,
socializzandolo nella dicotomia amico/nemico, universo/diverso, sano/malato.
Anche in questi giorni, non è raro che politici di varie provenienze appoggino
l’impresa