Edilizia e restauro

  • Condivido con Lorenzo Jurina una formazione ingegneristica di base, anche se poi io ho deciso di diventare architetto, seguendo il suggerimento di Leonardo da Vinci: “Studia prima la scienza, poi seguita la pratica nata da detta scienza”. M’incuriosiva ciò che andava oltre il calcolo del cemento armato. Quando ero studente, facevamo ancora i calcoli a mano, le prime calcolatrici portatili mangiavano letteralmente pacchetti di pile ogni cinque minuti e noi trascorrevamo intere notti a fare le verifiche con il metodo di Cross: un lavoro veramente pesante. Così, io mi sono trovato a

  • Dal libro di Lorenzo Jurina emergono tanti aspetti interessanti, ma vorrei partire da quello evocato dallo stesso titolo, Vivere il monumento. Conservazione e novità, che ci ricorda che il monumento deve vivere e deve essere fruito dalla collettività. Potrà sembrare un discorso di parte – rappresentando l’Associazione dei Costruttori –, ma è inevitabile che il monumento, per vivere, debba rendere al proprietario, che non deve essere necessariamente un privato, anzi, in molte occasioni, si tratta di un ente pubblico. Ma anche in questo caso il monumento deve rendere, nel senso che

  • Innanzitutto desidero ringraziare Lorenzo Jurina, che incontrai la prima volta nel 1999 durante un convegno a Milano, perché le sue preziose indicazioni mi aiutarono a comprendere le potenzialità di impiego delle fibre di carbonio nel recupero strutturale in edilizia. Da allora abbiamo messo grande passione nello studio e nella produzione di materiali ad alta tecnologia che fossero al tempo stesso innovativi e sicuri; la stessa passione che si percepisce leggendo il mirabile testo di Jurina Vivere il monumento. Conservazione e novità. Operiamo da molti anni nell’edilizia

  • Che cosa c’è di più conosciuto, certo, immediato della propria vita? Chi non pensa di poterne parlare con cognizione, obiettività, sicurezza? Chi non ha pronta la ricetta per gestirla? “Voglio vivere la mia vita”, “Devo dare una svolta alla mia vita”, “Adesso la mia vita è nelle mie mani” sono frasi che, volendo sottoporre la vita all’autonomia, la pongono ancora una volta in balia del fantasma di padronanza, ancorché proprio. Ma che cosa comporterebbe prendere possesso e padronanza della vita? Privarla di quel che non può essere padroneggiato, l’apertura, la differenza, la novità, che

  • Facendo riferimento alle tre anime dell’attività del restauro, il libro di Lorenzo Jurina, Vivere il monumento. Conservazione e novità, mi porta a considerare alcuni “abiti mentali”: quello artistico-architettonico, palesemente presente; quello diagnostico, di analisi, di derivazione medica; e infine quello storico e storiografico. Non mi soffermo oltre su questi tre abiti mentali, ma, forse per ragioni personali – essendo ingegnere –, vorrei sottolineare quanto sono importanti nel testo di Jurina l’aspetto strutturale e quello impiantistico, che ci pongono di fronte a un’esigenza

  • Sono grato ai relatori che mi hanno preceduto, ciascuno dei quali ha notato sfaccettature differenti della mia attività di restauro strutturale ed ha evocato il rispetto, l’accessibilità e anche il coraggio che, in qualche caso, si può riscontrare nei miei interventi.

  • La Manutencoop gestisce la manutenzione di ospedali, palazzi storici ed edifici in tutta Italia. Come emerge dalla vostra esperienza ultradecennale, conservazione di un bene significa prima di tutto manutenzione...

  • Ho effettuato una lettura parallela del libro di Lorenzo Jurina, Vivere il monumento. Conservazione e novità, con gli occhi dello storico dell’arte e del conservatore che si confronta con le metodologie di restauro impiegate per gli interventi sulle strutture e sugli edifici in genere e ho notato i numerosi punti di contatto e i comuni atteggiamenti, fino a una sostanziale sintonia, tra gli interventi di restauro architettonico e quelli degli oggetti mobili, per quanto questi ultimi presentino una estrema varietà di tipologie, dal dipinto alla scultura in pietra, dalla terracotta

  • Lei è presidente dell’Aspi Emilia Romagna, nonché fondatore dell’agenzia La Pietra Immobiliare. Può dirci qualcosa di queste attività?

    Costituita nel 1948, l’Aspi (Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari) – che oggi conta oltre quattordicimila iscritti nella provincia di Bologna – riceveva da qualche anno molte richieste d’inserire fra i suoi servizi anche quello d’intermediazione immobiliare. Per rispondere a queste esigenze, nel 2004, è nata La Pietra Immobiliare, un’agenzia immobiliare a tutti gli effetti, che si occupa di locazione e compravendite, a cui

  • L’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Modenesi, che presiedo, oltre a organizzare visite guidate e incontri conviviali, si qualifica per almeno due aspetti: la promozione dell’iniziativa “La scuola adotta un monumento” – con la collaborazione dell’amministrazione comunale e la sponsorizzazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – e la promozione di attività di restauro. “La scuola adotta un monumento” è nata con lo scopo di rendere i ragazzi consapevoli del patrimonio storico e artistico della loro città: gruppi di studenti di tutte le scuole, dalle elementari alle