Giatti Giorgio

  • Da sempre attento alle politiche sull’energia, fin dagli anni ottanta il Gruppo Termal ha avviato la propria ricerca verso un’economia sostenibile a favore dell’ambiente e della salute del cittadino…

  • La storia di Wayel, l’azienda bolognese che ha fortemente innovato il mondo della bicicletta elettrica, parte nel 2007 ed esprime la volontà del Gruppo Termal di entrare da protagonisti nel mercato della mobilità sostenibile. È costellata da importanti avanzamenti tecnologici, frutto della cultura della qualità made in Italy, che integra design e funzionalità. Qualità che ha fatto preferire il modello Wayel OneCity quale “courtesy bik” al G8 Ambiente di Siracusa nel 2009, per gli spostamenti dei ministri e dei loro staff durante gli incontri del vertice. Nello stesso anno, c’è stata

  • In questo numero della “Città del secondo rinascimento”, apriamo un dibattito sul tema dell’integrazione nei vari ambiti. Lungo la sua esperienza d’imprenditore sensibile alle istanze della città, che testimonianza d’integrazione può dare?

  • “Bologna Capitale” si presenterà alle prossime elezioni amministrative con Daniele Corticelli come candidato sindaco. Lei, anche in quanto imprenditore attento alle esigenze della città, è stato incaricato di coordinare il programma elettorale. Può indicarci una traccia?

    “Bologna Capitale” è un movimento civico estremamente pragmatico, molto vicino al modo di pensare dell’impresa. Il programma s’incardina su quattro grandi riforme e su undici progetti rilevanti. È la sintesi delle proposte presentate nei cinque anni di vita del movimento. Nell’insieme è un vero progetto di

  • Termal Group, azienda leader in Europa nel settore della climatizzazione di qualità, da anni conduce una politica a favore dell’incremento delle energie rinnovabili e della mobilità elettrica. Con il marchio Wayel, ha investito nella produzione di biciclette elettriche per assecondare le esigenze della mobilità urbana e intelligente. Quindi, il diritto alla mobilità dei cittadini non è necessariamente in contrasto con il rispetto dell’ambiente?

  • Termal Group, società leader nel settore delle energie rinnovabili, sta costituendo un marchio specifico per una nuova politica di fruizione del fotovoltaico. Di cosa si tratta esattamente?

    La grande crisi che ha attanagliato il mondo spinge a cercare nuovi modi per recuperare efficienza e rilanciare l’economia. La rivoluzione energetica, la famosa green economy annunciata da Obama, ormai è considerata un’opportunità in tutto il pianeta. Da diversi anni l’UE sviluppa politiche ambientali per combattere efficacemente i cambiamenti climatici e, con il pacchetto “20/20/20

  • In che modo il Gruppo Termal, noto anche per il suo impegno per la salute dell’ambiente, contribuisce all’edificazione di un’altra città, in cui l’impresa e l’economia non sono in contrasto con la cultura e la società, anzi, ne sono promotori?

  • Con Bologna Capitale e il suo progetto del metrò, lei ha scommesso su una nuova riuscita della città. Di che cosa si tratta?

  • Il Gruppo Termal, con sede a Bologna, è composto da varie aziende, alcune delle quali con spiccata vocazione internazionale. Da oltre vent’anni rappresenta un’eccellenza in Europa per la climatizzazione, ma è noto anche perché offre prodotti di qualità in altri settori...

    Termal è distributore esclusivo dei prodotti Mitsubishi Heavy Industries in Italia e ha saputo imporsi sul mercato europeo della climatizzazione anche con il marchio proprietario Hokkaido.

    L’attenzione ai mercati internazionali e gli investimenti nella logistica hanno costruito nel tempo la sua forza

  • La vita di una città del terzo millennio esige che quest’ultima non sia un contenitore di cose e persone, bensì un centro di eccellenza internazionale e intersettoriale, com’è stata Bologna nei secoli precedenti. Il declino o l’ascesa di una città è misurabile tramite la propria capacità di attrazione a livello internazionale?

    Oggi l’economia bolognese appare incerta nell’individuare nuovi modelli di sviluppo che pongano al centro il turismo, il terziario e le nuove tecnologie. Il problema di Bologna, inoltre, è che non trattiene le risorse umane che l’università